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19 Maggio 2025È Charles Joshua Pearce, executive chef al Nordelaia Resort & Restaurants, il vincitore della prima edizione di “L’Artusi senza confini”, il concorso promosso da Surgital in collaborazione con Casa Artusi e Italian Gourmet, rivolto a chef e pastry chef under 35 originari di paesi esteri, che risiedono e lavorano in Italia. Per la partecipazione, ai candidati è stata chiesta l’ideazione e la realizzazione di un piatto originale a base di pasta fresca ispirato ad una ricetta inserita ne “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi.
A contendersi la finale sono stati i primi sette chef classificati, provenienti da tutto il mondo, che si sono cimentati nella preparazione del loro piatto che ha avuto come protagonista una referenza di pasta Laboratorio Tortellini® di Surgital. A giudicare i live cooking, è stata una giuria presieduta dallo chef Luca Marchini, patron del ristorante L’Erba del Re di Modena, e composta da Andrea Gianotti, professore all’Università di Bologna e Coordinatore del Corso di Laurea in Scienze e cultura della gastronomia, Martina Liverani, autrice e giornalista gastronomica, Elena Bacchini e Andrea Bino, rispettivamente direttrice marketing e marketing manager di Surgital, Chiara Galbiati, direttrice generale di Casa Artusi, Fabio Lorenzoni, chef Surgital, e Matteo Milandri, chef Casa Artusi.
«Sono molto soddisfatta dell'esito di questa iniziativa con Casa Artusi e del suo successo - afferma in una nota stampa Elena Bacchini, direttrice marketing Surgital -. Creare contaminazione tra le diverse culture di approccio al cibo portando in tavola interpretazioni di ricette che fondono tradizione e innovazione, ci fa pensare quanto la cucina possa essere una lingua universale che unisce, oltrepassando ogni confine, così come noi di Surgital da tempo facciamo esportando la cultura italiana della pasta fresca nel mondo e di cui oggi questi giovani chef stranieri ci hanno restituito una visione contemporanea e ormai imprescindibile nella ristorazione moderna».
IL PODIO
A salire il primo gradino del podio è stato il piatto Fusilloni, pane, agrumi ossidati, dell’inglese Charles Joshua Pearce, premiato per la capacità di prendere un'idea dell'Artusi e reinterpretarla in un'ottica di sostenibilità. Il risultato è una ricetta basata sul recupero del pane in cui vengono uniti prodotti della tradizione inglese e sapori italiani. Nato nel 1992 a Greenwich, Londra, dopo diverse esperienze lavorative nel Regno Unito e un breve passaggio in Spagna, Pearce è approdato in Italia dove ha potuto affinare le sue tecniche orientandosi verso la cucina gourmet, dapprima da Identità Golose Milano, poi presso lo stellato Ristorante Lino.
Al secondo posto, invece, la chef marocchina Nour El Hayat Maaffer con un piatto a base di Cappelletti, fondo di manzo, limone e asparagi, con note dolci e acidule, senza mettere in secondo piano le tecniche di cottura del Paese d'origine e l’uso delle spezie. Originaria di Casablanca, Maaffer è arrivata in Italia da bambina dove, dopo gli studi all’istituto alberghiero, si è formata come cuoca, abile nella preparazioni di pesce ma anche di antipasti, dolci e salse. Nota per la sua creatività in cucina, per cui ha ottenuto numerosi premi, è attualmente sous chef al Ceresio 7, accanto a Elio Sironi.
Infine, la terza classificata è stata la pastry chef iraniana Mina Karimi con il piatto Intreccio Iraniano – Pich-o-Tāb-e Irāni, a base di tagliatelle e i sapori dell'Iran. Dopo aver lavorato a Dublino, Karimi rientra in Italia all’insegna del fine dining, passando dalle cucine di Heinz Beck, Claudio Sadler, Carlo Cracco e Roberto Conti. Successivamente è diventata pastry chef del celebre ristorante nipponico Nobuya. La sua pasticceria, spesso vegetale, intriga tra ingredienti insoliti e abbinamenti audaci.
I primi tre classificati avranno la possibilità di essere guest chef al ristorante di Casa Artusi durante la XXIX Festa Artusiana di giugno a Forlimpopoli, mentre il vincitore Charles Joshua Pearce parteciperà a un corso professionale one to one a tema pasta fresca e primi piatti presso il Congusto Institute, il primo campus gastronomico di Milano. Tutti i finalisti, infine, saranno inseriti con i loro piatti in un ricettario esclusivo che sarà pubblicato e veicolato sui canali delle aziende promotrici, a conclusione del progetto.
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