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18 Luglio 2022I due fondatori amanti della natura e attivi nella sua tutela, il tecnico dei servizi della ristorazione Diego Sgarbossa e il perito agrario Carlo De Filippo, fin dalla scelta del nome hanno adottato una filosofia ecosostenibile in linea con i valori in cui credono.
L’obiettivo perseguito da Naturæ Gin fin dalla sua nascita è quello di essere la prima azienda italiana carbon negative del settore beverage, un concetto che consiste nella capacità di eliminare più anidride carbonica di quanta ne viene emessa attraverso i processi produttivi. Questo, dal punto di vista pratico, si traduce nell’impiego di una base alcolica certificata Bio, di bottiglie in vetro PCR 100% riciclato, di etichette in polipropilene riciclabile e di packaging plastic free e nel sostenere la riforestazione del pianeta devolvendo una parte del ricavato a Treedom, una piattaforma che consente di piantare alberi a distanza. In questo primo anno, i chilogrammi di CO2 assorbiti sono stati 44.875 e i nuovi alberi piantati ben 211.
Ma non solo: i fondatori di Naturæ Gin, dallo scorso aprile, hanno iniziato a donare numerose bottiglie vuote a hobbisti e artigiani che danno loro una nuova vita, trasformandole in lampade, bicchieri e vasi, nell’ottica di un’economia circolare.
Il primo anno di attività ha portato con sé anche i primi riconoscimenti. Fructetum, la prima referenza Naturæ Gin infusa con ginepro, bergamotto, scorza d’arancia, rosa canina, semi di coriandolo, mela e pepe cubebe, è stato proclamato, ai World Gin Awards dello scorso gennaio, Best Italian London Dry Gin, trionfando come miglior prodotto della propria categoria a livello nazionale. La produzione di Fructetum è passata, in questo primo anno, dalle settecento bottiglie del primo lotto, immesso sul mercato a giugno dello scorso anno, alle duemila del secondo. Ciò è una chiara rappresentazione del successo che questo gin sta riscontrando nel mondo dei distillati.
Il futuro per Naturæ Gin è un mondo tutto da esplorare: Sgarbossa e De Filippo stanno infatti elaborando nuove ricette in cui, oltre all’impiego di frutti come botaniche, vi sarà anche l’utilizzo di fiori, germogli, erbe aromatiche, legni e cortecce.
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A cura di Maurizio Maestrelli
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