vino

18 Novembre 2020

Cinquanta sfumature di Rosé

di Maddalena Baldini


Cinquanta sfumature di Rosé

Da tempo se ne parlava e, dopo diverse discussioni, sembra proprio che a breve si potrà bere il Prosecco Rosé. Ovviamente la decisione ha portato con sé una miriade di polemiche, legate principalmente alla tradizione della purezza delle uve di Glera e alla tradizione che ruota attorno alle bollicine tanto amate al mondo. Certo… da parecchi anni anche in Veneto e nei territori limitrofi si poteva bere spumante rosato ma, sino a oggi, mai con la dicitura acconsentita dal disciplinare di produzione che, dopo il via ufficiale, dovrà essere modificato. In che modo? Beh, intanto consentendo un 15% di Pinot Nero che andrà a unirsi a un 85% di Glera, una scelta che ha portato a diversi commenti anche sull’uvaggio. Perché l’internazionale Pinot e non il tipico Raboso? Per avviare la fase produttiva serve la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore del Decreto Ministeriale ma la disputa è iniziata e sembra portare opinioni diverse, anche tra gli stessi produttori. Ne parliamo con il presidente del Consorzio di Tutela del Prosecco, Stefano Zanette, e con il direttore generale Alessandro Vella della cantina Produttori di Valdobbiadene Val d’Oca.

ERA GIÀ STORIA
“Non vi sono ragioni per alimentare polemiche su questa vicenda – dichiara il presidente Stefano Zanette (foto di copertina sopra) - Il progetto del Prosecco Rosé nasce come frutto di circa tre anni di lavoro durante i quali come Consorzio abbiamo valutato ogni aspetto, soppesato ogni punto di forza, tenendo in considerazione anche possibili criticità e, soprattutto, sperimentando in laboratorio e in cantina tutte le combinazioni dell’eventuale nuova produzione, nel rispetto delle tecniche produttive che tradizionalmente sono radicate nella nostra area”. Stando alla voce del presidente oggi il Prosecco Rosé sta diventando realtà e nulla è stato lasciato al caso e, anche valutando l’emergenza scatenata con il Covid-19, il mercato è pronto ad accogliere questa ‘relativamente’ nuova tipologia di Prosecco. “Relativamente, perché abbiamo testimonianze storiche le quali documentano produzioni di pregevoli vini rosati nella zona di Conegliano, culla del Prosecco – continua Zanette - a partire dalla seconda metà del XIX secolo, oltre a una significativa produzione di spumanti rosé a base Glera e altri vitigni a bacca rossa, tra i quali proprio il Pinot Nero, già a partire dagli anni 2000”. Preferenze a parte, l’argomento si focalizza anche su un altro elemento fondamentale, ossia la quantità che potrà essere garantita. A tal riguardo Zanette stima una significativa produzione: “Il nostro obiettivo, per il primo anno, sarebbe quello di arrivare a 30-40 milioni di bottiglie. Ovvio che queste stime sono soggette a variazioni, anche in merito all’emergenza Covid-19 e alla risposta del mercato anche se abbiamo ottime prospettive, soprattutto in Europa e, nello specifico, in UK e Francia oltre agli USA, un mercato storico”.

QUESTIONE DI PINOT NERO
Il settore sembra consolidare il successo del Prosecco all’estero ma pure in Italia le stime danno segnali di positività, sia nel pubblico femminile, in quello dei giovani e anche in un pubblico maschile che, sempre con interesse crescente, si approccia a un prodotto nel quale c’è una componente peculiare come può essere il Pinot Nero. E trattando proprio di quest’ultimo uvaggio contemplato dal “nuovo” disciplinare il presidente conclude facendo un’importante precisazione: “Il Pinot Nero si coltiva nel trevigiano da parecchio tempo, le cronache locali ne registrano la presenza già dal 1870. Con la riforma del 2009 conseguente alla nascita della Doc e con la Docg del Conegliano-Valdobbiadene non si è più potuto produrre alcun vino rosato sotto l’egida del Prosecco. La produzione è comunque continuata, ovviamente in maniera ‘generica’ dando vita a vini di livello. Ecco perché non si tradisce nessuna storicità!”.

TREND POSITIVO
Dalla voce del presidente del Consorzio di Tutela a un altro parere favorevole che esprime il suo supporto alla modifica del disciplinare mettendo sul tavolo le stesse argomentazioni ma dal punto di vista dei produttori. “Partiamo da un presupposto molto semplice: de facto esisteva già! – Esordisce così il Alessandro Vella, direttore generale Cantina Produttori di Valdobbiadene Val D’Oca - Gran parte dei produttori facevano già un rosato a base Glera con un taglio di Pinot Nero. La decisione presa dà un nuovo impulso a un prodotto maturo (e in molti mercati commoditizzato) unendo due trend positivi come quello del Rosé e quello del Prosecco. Inoltre, se posizionato correttamente, porterà anche vantaggi di carattere economico e commerciale facendo attenzione alla questione prezzi, argomento assai delicato”.

LE TANTE OPPORTUNITÀ
E proprio sul fronte mercato vengono sollevate le diatribe più accese dai “puristi” che identificano nel Prosecco Rosé solo una strategia di marketing a discapito di una qualità riscontrabile solo in determinate produzioni. “Il Prosecco Doc ha da tempo altre logiche rispetto alla storia e alla tipicità, cioè quella dei grandi numeri e non lo dico con accezione negativa – continua il direttore –. Le opportunità che ha generato sono indiscutibili, ed è proprio seguendo quella strada che sarebbe illogico non approfittare di un trend potenzialmente ricco di soddisfazioni come quello del Prosecco Rosé. Quando si pensa alla tipicità e alla storia si giunge al Prosecco Superiore Docg e alle colline di Valdobbiadene, siamo di fronte a situazioni differenti. È vero che noi siamo soprattutto Docg, ma con i nostri 1000 ettari di cui una parte anche nella Doc sia di Glera sia di Pinot Nero abbiamo ottime potenzialità”. E in termini di consumo? Quale ruolo avrà nei calici dei consumatori? “Il mercato ci dà riscontri positivi, particolarmente in Usa e in UK, gli italiani sono un poco più cauti e stiamo continuando a studiare il trend” conclude Alessandro Vella.

TAG: PROSECCO,SOMMELIER,PINOT,VINI,VALDOBBIADENE,BOLLICINE,WINE,CANTINA,CANTINE,PINOT NERO,WINE LOVERS,WINE ENTHUSIAST,PROSECCO ROSé,DOSSIER BOLLICINE,PROFESSIONE,MIXER 331,VALDOBBIADENE VAL D’OCA

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Facebook Seguici su Instagram

Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

30/05/2023

Si chiama Boem il nuovo hard seltzer creato da un team d’eccezione che vede in prima linea Camillo Bernabei, Leonardo Maria del Vecchio e i rapper Fedez e Lazza. La...

A cura di Michela Panizza

30/05/2023

In occasione dell’Hamburger Day che si è tenuto domenica 28 maggio, Just Eat e Glovo hanno analizzato le preferenze di consumo degli utenti in Italia rivelando trend e curiosità relativi al...

30/05/2023

La liquoreria-erboristeria Sarandrea, attiva dal 1918 nel settore delle piante officinali con la produzione di liquori artigianali ottenuti dall’infusione di erbe aromatiche, radici, fiori,...

30/05/2023

Robilant firma la nuova identità di marca e di prodotto di Campari. La bottiglia è stata riprogettata per sancire il ruolo di protagonista dei bar rack: il suo corpo di vetro è impreziosito da un...

 

Aquademy by Brita è l'esclusivo programma multilivello per diventare esperti dell’acqua e dei suoi ambiti di applicazione.Il corso, suddiviso in livelli, è rivolto a tutti i clienti BRITA dei...


Per renderti un vero esperto dell’acqua, abbiamo studiato per te un percorso completo di formazione professionale a più stadi per raggiungere la vetta della competenza tecnico professionale...


Iscriviti alla newsletter!

 Dichiaro di aver letto e accetto le condizioni di privacy

I VIDEO CORSI

Cofee Experts 2022
Cofee Experts 2021

BEER&FOOD ATTRACTION 2023

Le videointerviste di Beer&Food Attraction 2023

Eazle è la piattaforma che unisce sotto un unico brand oltre 40 realtà di e-commerce b2b del gruppo Heineken nel mondo. Grazie a Eazle si riduce la complessità e si migliora l'esperienza di...


Ormai da diversi anni il fenomeno dello street food domina le tendenze del settore gastronomico italiano. Tra sperimentazione culinaria e riscoperta delle tradizioni locali, il suo successo ha...


I LUNEDÌ DI MIXER

Consumi interni cresciuti del 6%, fino a toccare i 22,3 milioni di ettolitri, con importazioni e consumi pro capite attestati su livelli record. Il Lunedì di Mixer di questa settimana fa il punto...


Come presentare ai propri clienti un cestino del pane perfetto? Su cosa conviene puntare maggiormente: sulla varietà dell’offerta o sull’originalità di tipologie e formati?Il Lunedì di Mixer...


Dopo drinc.Cocktail & Conversation e drinc.different, è arrivato BroadWine: tre locali, sempre a Milano, ma soprattutto a poche centinaia di metri l’uno dall’altro. Al Lunedì di Mixer il...


Il Lunedì di Mixer ospita Livio Morena, Bar Manager di Drink Kong, cocktail bar di Roma che nel giro di pochi anni si è fatto conoscere a livello italiano e non solo. Un lavoro di ricerca...


In base alle stime della Fao, un terzo del cibo prodotto al mondo va perduto per inefficienze della filiera e soprattutto per errati comportamenti in fase di preparazione e consumo. Il fenomeno...



Quine srl

Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157

©2023 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it

Top