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20 Dicembre 2023Continua a rallentare la crescita dei prezzi nel settore dei pubblici esercizi. Sulla scia di quanto sta avvenendo con l’inflazione generale (a novembre l’inflazione acquisita per il 2023 è stata pari al +5,7%), nei servizi di ristorazione il boom dei prezzi è passato dal +4,7% di ottobre al +4,2% del mese successivo.
La spinta inflattiva – fa sapere l’Ufficio Studi Fipe – frena anche per i ristoranti commerciali, dove si scivola dal +4,9% al +4,3%.
“A novembre l’inflazione di settore scende ancora, tuttavia con tutta probabilità chiuderemo l’anno con un’inflazione media del 5,8%, più o meno in linea con l’inflazione generale”, commenta a Mixerplanet Luciano Sbraga, Vicedirettore Generale Fipe Confcommercio.
E aggiunge: “La ristorazione ha adeguato i listini con un certo ritardo e lo ha fatto prevalentemente nel secondo semestre 2023 e quindi sta mantenendo un tasso di recupero dei prezzi in ritardo rispetto ai mesi precedenti”.
A questo punto, le previsioni per il 2024 appaiono molto meno negative rispetto solo a qualche mese fa. “Sappiamo che il 2024 sarà un anno di rientro significativo dell’inflazione, noi come settore partiremo già con uno scalino dell’1,5% ed è probabile che anche nel 2024 dovremmo stare a un tasso di inflazione medio intorno a 3-3,5 punti percentuali”, conclude Sbraga.
ANCORA ALTI I PREZZI DI PASTICCERIA E GELATERIA
Nel contesto del calo inflattivo di settore, decelera anche il profilo inflazionistico dei bar, a novembre arrivati al +3,7% dal 4% di ottobre. Gli incrementi sopra la media del comparto riguardano, pero’, ancora i prodotti di pasticceria e gelateria (+4,6%) e gli snack al bar (+4%).
Anche i prezzi nei ristoranti tradizionali e nelle pizzerie decelerano rispetto a quanto rilevato il mese scorso. La variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si attesta a +3,9% per i ristoranti e al +4,3% per le pizzerie. I prezzi della gastronomia registrano il +4,3% e il delivery il +5,2% rispetto a novembre 2022.
Quanto ai prezzi delle mense, questi registrano una variazione dell’1,2%. Sono ancora le mense scolastiche a frenare l’inflazione del comparto con una variazione tendenziale dell’1%.
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