pubblici esercizi
18 Maggio 2022
Senza una riforma radicale dell'intero sistema di erogazione, è il grido d’allarme di tutte le associazioni di categoria riunite, le imprese della distribuzione commerciale e della ristorazione potrebbero smettere di accettare i ticket. Un danno enorme per circa 3 milioni di lavoratori pubblici e privati che utilizzano quotidianamente questo strumento per assicurarsi il pasto.
A denunciare la situazione è il manifesto firmato da tutti i presidenti delle sigle riunite presso la sede di Fipe-Confcommercio. Ovvero Alessandro Beretta, segretario generale ANCD Conad, Marco Pedroni, presidente Coop Italia e ANCC Coop, Giancarlo Banchieri, presidente FIEPeT Confesercenti, Alberto Frausin, presidente Federdistribuzione, Donatella Prampolini, presidente FIDA e Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio.
Secondo le associazioni, la riforma del sistema dei buoni pasto deve partire da due punti fondamentali: la salvaguardia del valore nominale dei titoli – un buono da 8 euro deve valere 8 euro anche per l’esercente – e la definizione di tempi certi di rimborso da parte delle società emettitrici.
Prima dello scoppio della pandemia, circa 10 milioni di lavoratori pranzavano quotidianamente fuori casa. Di questi, circa 3 milioni beneficiavano di buoni pasto e il 64,7% li utilizzava come prima forma di pagamento, ogni volta che usciva dal proprio luogo di lavoro. Complessivamente si stima che nel 2019 siano stati emessi in Italia 500 milioni di buoni pasto, di cui 175 milioni acquistati dalle pubbliche amministrazioni, che li hanno messi a disposizione di 1 milione di lavoratori. In totale, ogni giorno i dipendenti pubblici e privati spendono nei bar, nei ristoranti, nei supermercati i e in tutti gli esercizi convenzionati 13 milioni di buoni pasto.
La stazione appaltante per il servizio di buoni pasto all’interno della pubblica amministrazione, Consip, effettua le gare solo nominalmente con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa mentre, di fatto si traduce, nell’aggiudicazione a chi offre il prezzo più basso. Nel corso delle ultime due gare, 2018 e 2020, gli esercenti si sono trovati a pagare commissioni medie del 19,8% (BP8) e del 17,80% (BP9).
Questo meccanismo finisce per scaricare il risparmio della pubblica amministrazione sui pubblici esercizi e sulla distribuzione commerciale. Per ciascun buono da 8 euro il bar, il negozio alimentare o il supermercato ne incassa poco più di 6. Una volta scalati anche gli oneri di gestione (conteggio, spedizione, pos, ecc.) e quelli finanziari si registra un deprezzamento del 30%: ogni 10mila euro di buoni incassati, gli esercizi convenzionati perdono circa 3mila euro. Inoltre lo sconto o commissione che si aggiudica Consip finisce per fare da benchmark anche per il settore privato, benché rappresenti poco più di un terzo del giro d’affari complessivo.
L’accusa è chiara: lo Stato pretende di finanziare la propria spending review, scaricando i costi sull’ultimo anello della catena. Ad oggi si rischia che il costo sostenuto dal mondo della ristorazione con il sistema dei buoni pasto sia addirittura superiore, in termini di valore, all’ultima tornata di ristori destinati al settore (circa 40 milioni di euro). Una distorsione cui le imprese chiedono di porre rimedio immediatamente, cominciando dalla prossima gara Consip.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
06/11/2025
Un prodotto pensato per soddisfare le esigenze operative di bar, hotel, caffetterie e ristoranti, combinando qualità, versatilità e praticità d’uso. Sono i croissant destinati al canale Horeca...
06/11/2025
Sono oltre 4 su 10 gli italiani (il 41%) che frequentano i bar in “orario aperitivo”. Più di uno su 4 (26%), invece, lo fa in pausa pranzo, uno su 5 (21%) per colazione e più di uno su 10 (12%)...
06/11/2025
E' in corso in 12 ristoranti a Milano fino 16 novembre la 5a edizione della rassegna FontinaMI, occasione golosa per gustare nuove ricette e carpirne qualche segreto ai responsabili del Consorzio...
06/11/2025
Sulla terrazza dell’Acquaroof – Terrazza Molinari, la luce del tramonto si riflette nei bicchieri e l’aria profuma d’anice. È una di quelle sere in cui la tradizione italiana sembra avere...
A cura di Rossella De Stefano
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy