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01 Aprile 2020
La Pasqua si annuncia estremamente difficile per gli allevatori di ovicaprini. Tutti i canali di vendita connessi e trainati dalle festività pasquali – ristorazione, turismo, agriturismo, enoteche, mercati - sono completamente fermi, così come l’export. Lo sottolinea Confagricoltura che sta monitorando l’andamento del settore.
La pastorizia è comparto di lunga tradizione e altrettanto valore per l’economia agricola nazionale, evidenzia Confagricoltura. In questi giorni dovrebbero fioccare gli ordinativi per le carni di agnello e capretto con il 90% di nascite e crescite programmate proprio per il periodo pasquale.
In Italia si contano 2,8 milioni di ovini e 150mila di caprini allevati. Il momento difficile in cui ci troviamo si deve superare anche mantenendo vive le tradizioni e preferendo il made in Italy. In questi giorni cruciali – avverte Confagricoltura - sarebbe opportuno che il ministero delle Politiche agricole prevedesse lo stanziamento di risorse per la realizzazione di un’immediata campagna promozionale, rivolta in particolare al canale della Gdo e finalizzata a incentivare il consumo dell'agnello Igp.
La stessa Confagricoltura sollecita interventi straordinari a livello europeo e nazionale per misure di sostegno urgenti. Ad esempio, occorre valutare la possibilità di finanziare misure di ammasso privato e pubblico per l’eccesso di offerta e anche la possibilità di realizzare bandi per l’acquisto del prodotto da distribuire a favore degli indigenti.
Le vendite sono ferme ma la produzione continua, così come i costi, nota l’organizzazione degli imprenditori agricoli: gli animali non si possono fermare, vanno nutriti e continuano a fare latte, e questo porta a un esubero di prodotti.
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