bevande

20 Luglio 2016

Tatuaggi, spopolano anche tra chef e bartender

di Nicole Cavazzuti


Tatuaggi, spopolano anche tra chef e bartender

Non c’è bartender di successo che non ostenti con orgoglio i propri tatuaggi mentre prepara colorati ed elaborati drink sotto gli occhi attenti dei clienti
Di Nicole Cavazzuti

chef-rubio2Tra i barman è quasi raro non vederli, ma ormai sono molti anche gli chef che per vezzo o piacere mostrano senza vergogna i disegni sul proprio corpo. Sembra normale oggi, ma fino a non molto tempo fa i tatuaggi erano associati a marinai, carcerati e personaggi fuori dal comune. A partire dagli anni ’90, anche in Italia, i tattoo si sono conquistati una propria dignità culturale, al punto da essere considerati – in certi casi – vere e proprie opere d’arte. Tuttavia, fino a non molti anni fa, nel mondo del bere miscelato i tatuaggi erano solo tollerati, non cercati ed esibiti dietro ai banconi dei cocktail bar serali, con tanto di orgoglio del barman e di soddisfazione dei gestori.

TATUAGGI E BARTENDING

tatoo-tucci-ponti

Insomma, per la prima volta barman e barlady tatuati sono percepiti come elementi di richiamo e quindi apprezzati. Osserva Franco “Tucci” Ponti, quarantunenne barmanager dell’Atomic Bar di Milano e consulente per il nuovo Al Cortile, il temporary “bio restaurant” milanese di Food Genius Academy: «Negli ultimi anni i gestori dei locali serali preferiscono affidarsi a barman tatuati perché attirano maggiormente l’attenzione. Discorso diverso vale, invece, per bar diurni e di hotel di lusso, dove i tatuaggi in vista non sono tutt’oggi quasi mai consentiti». Il segnale che qualcosa stia cambiando, però, è nell’aria anche nel mondo degli alberghi a cinque stelle.

«Ormai i tattoo piacciono a tutti, senza distinzione di professione o di ceto. Nel mondo della mixology, inoltre, sono diventati anche uno status. Ecco perché sono sempre più diffusi, non solo tra i barman dei locali di stampo hipster. Al Bulgari Hotel di Milano, per esempio, dall’anno scorso i tattoo sono ammessi. Certo, si tratta di una catena americana con un imprinting giovanile, ma è la spia di una tendenza in atto», afferma Nicola Scarnera, barman del Mag e del 1930 di Milano. Nato a Corato (Ba) 22 anni fa, Nico ha due tattoo: un bar spoon e il logo del 1930.

[caption id="attachment_98679" align="aligncenter" width="165"]Nicola Scarnera, barman del Mag e Del 1930 di Milano Nicola Scarnera, barman del Mag e Del 1930 di Milano[/caption]

E racconta: «La scelta dei disegni dipende essenzialmente da due ragioni: il gusto estetico e il significato. Il bar spoon, per esempio, mi ricorda una fase di crescita fondamentale nel mio approccio a questo mestiere». A proposito dei motivi, quali sono i tatuaggi più in voga nel mondo dei bartending?

[caption id="attachment_98678" align="aligncenter" width="300"]Martina Cappetti, barlady del Mag e del 1930 di Milano Martina Cappetti, barlady del Mag e del 1930 di Milano[/caption]

Risponde Martina Cappetti, barlady del Mag e del 1930 di Milano: «Difficile generalizzare, ma sicuramente vanno per la maggiore i disegni che evocano il nostro mestiere: gli strumenti di lavoro, il ritratto di Jerry Thomas, la coppetta Martini». Che altro aggiungere? Solo un suggerimento. È Filippo Sisti, barmanger al Carlo e Camilla in Segheria di Milano, a mettere in guardia: «Non tutti i gestori sono aperti nei confronti del tattoo. Quindi, al di là delle ragioni personali per cui ci si avvicina a questo mondo, è bene ricordarsi che tatuarsi è sempre rischioso e che non bisogna sottovalutarne le conseguenze. Un tatuaggio vistoso, per esempio, potrebbe precludere l’opportunità di lavorare, un giorno, in un determinato locale rigoroso in fatto di regole estetiche».

[caption id="attachment_29382" align="aligncenter" width="200"]© Nicole Cavazzuti © Nicole Cavazzuti[/caption]

Siamo d’accordo con Sisti. Il nostro consiglio? Tatuatevi, ma con moderazione e con un poco di furbizia. Come dicevano i latini, est modus in rebus. Disegni su viso, collo e nuca – per esempio – evitateli…

TATUAGGI E CHEF

Per quanto riguarda il mondo della ristorazione, la situazione è un poco diversa. Su chef e camerieri i tatuaggi non sono considerati un valore aggiunto come avviene nei confronti dei bartender. Tuttavia, anche in questo settore i tattoo sono più tollerati di un tempo.

Diego Rossi foto Marco Varoli credito obbligatorio 2«Quando ho iniziato a lavorare in cucina, ovvero una quindicina di anni fa, i tatuaggi erano ancora visti con diffidenza. Oggi invece restano banditi solo nei ristoranti di alta cucina e in quelli premiati con due o tre stelle, ma in generale sono più accettati. Certo, in sala occorre decoro e moderazione. Soprattutto se parliamo di ristoranti di alto livello. Così, per esempio, in un tre stelle Michelin non potrebbe lavorare un cameriere con il collo tatuato», osserva lo chef Diego Rossi, classe 1985, patron della trattoria Trippa a Milano.

Chef Rubio_1low"Io di tatuaggi ne ho tanti, ma non ho mai subito discriminazioni sul lavoro" tiene a precisare Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, tattoo ovunque (incluso uno sulle dita dedicato al fish and chips). Ma i tatuaggi sono una moda o un fenomeno di costume destinato a radicarsi nella nostra cultura? «Dipende. Il mondo del tatuaggio associato alla professione è un vezzo, una sorta di identificazione. Alcuni cuochi, per esempio, si sentono rassicurati dal disegno di coltelli, forchette, tarallucci et similia. E c’è persino chi si tatua il piatto di pasta sulla pancia. In questi casi, il tatuaggio è solo una moda legata al bisogno di appartenenza a un gruppo. I tatuaggi, per me, sono invece ricordi dei viaggi compiuti, incluse le esperienze dietro ai fornelli in Nuova Zelanda e Corea, tanto per citarne un paio», osserva Chef Rubio.

Stoppani (Fipe); il tatuaggio non è ancora universalmente accettato

Igiene e tattoo: nessuna norma, solo buonsenso

Aibes: «Un tattoo può “fare curriculum”. Ma anche chiudere delle porte»

TAG: CAFFè DIEMME,BARMAN,CHEF,TATTOO,TATUAGGI

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Facebook Seguici su Instagram

Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

25/07/2025

Si sono aperte le iscrizioni al Premio Lady Amarena Italia 2025, appuntamento che vede protagoniste le barlady provenienti da tutta Italia e ne celebra lo stile, la creatività e la...

24/07/2025

Dopo aver portato in giro per l’Italia l’atmosfera e i valori del brand, il Chillinguito Tour di Boem si prepara all'ultima tappa fissata per venerdì 25 luglio al Chillin’guito, presso il...

24/07/2025

Pasta Armando arriva nella cucina dei professionisti con una nuova linea dedicata al foodservice. Con il suo grano 100% italiano, la trafilatura al bronzo e la certificazione “Metodo zero residui...

24/07/2025

L’estate è iniziata con segnali positivi per il mercato del food service. E' aumentata, infatti, la domanda di prodotti stagionali e ad alta rotazione, sostenuta dal ritorno del turismo, dagli...

 









Iscriviti alla newsletter!

I PIÙ LETTI

La 23ª edizione del TrendTalk firmato Rational ha messo al centro il futuro della ristorazione aziendale. A guidare il confronto è stato Michael Jones di 1473 Media, moderatore di un panel di...


Nel settore Horeca le donne sono sempre più presenti in ruoli operativi - come in sala, alla reception o in cucina - ma restano ancora sottorappresentate nei...


Sì è conclusa la “Coffee Routes – Brasile 2025”, un viaggio formativo che ha coinvolto un gruppo di soci e professionisti SCA Italy tra le piantagioni di Carmo de Minas dal 6 al 12...


Venezia, città fondata sull’acqua, si è trasformata per un giorno in manifesto di una rivoluzione. Non parliamo di un nuovo distillato o di un’ennesima moda effimera, ma di frutta e verdura che...

A cura di Rossella De Stefano


Nuove nomine in Federvini: il Consiglio della federazione ha nominato Gabriele Castelli come Direttore e Francesca Migliarucci sua vice. Entrato in federazione nel 2020, Castelli ha...


La 23ª edizione del TrendTalk firmato Rational ha messo al centro il futuro della ristorazione aziendale. A guidare il confronto è stato Michael Jones di 1473 Media, moderatore di un panel di...


Nel settore Horeca le donne sono sempre più presenti in ruoli operativi - come in sala, alla reception o in cucina - ma restano ancora sottorappresentate nei...


Sì è conclusa la “Coffee Routes – Brasile 2025”, un viaggio formativo che ha coinvolto un gruppo di soci e professionisti SCA Italy tra le piantagioni di Carmo de Minas dal 6 al 12...


Venezia, città fondata sull’acqua, si è trasformata per un giorno in manifesto di una rivoluzione. Non parliamo di un nuovo distillato o di un’ennesima moda effimera, ma di frutta e verdura che...

A cura di Rossella De Stefano


I VIDEO CORSI











I LUNEDÌ DI MIXER

Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San Giovanni...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San Giovanni...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San Giovanni...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San Giovanni...



È andata all'amaro Amara la medaglia d'oro della Spirits Selection del Concours Mondial de Bruxelles: il riconoscimento, ottenuto a due anni di distanza da quello al World Liqueur Awards, è frutto...


Quine srl

Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157

©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy

Top