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09 Settembre 2024Sono previsti in lieve crescita (+0,5%) i fatturati 2024 delle imprese italiane, con particolare riguardo a quelle legate a turismo e ristorazione. Due settori che continuano a fare registrare performance con il segno più e che, nel 2025, approfitteranno di ulteriori margini di miglioramento, con un incremento del giro d'affari dell'1,2%. Il dato emerge dal Cerved Industry Forecast 2024-25, lo studio che analizza l’evoluzione dei ricavi delle imprese italiane nel prossimo biennio.
Se va bene a turismo e ristorazione però, la produzione industriale e le esportazioni soffrono per la debolezza della domanda, sia interna che estera. Ciò nonostante nel 2025 mezzi di trasporto, moda, elettromeccanica e costruzioni dovrebbero beneficiare dei cantieri infrastrutturali legati al PNRR, mentre il comparto immobiliare potrebbe essere favorito dalla parziale discesa dei tassi e quindi dei mutui. Tutto questo in uno scenario in linea con l’attuale andamento dell’economia, che vedrebbe anche oltre il 50% delle aziende posizionarsi in un’area di sicurezza e solvibilità per quanto riguarda il profilo di rischio.
«Il contesto di questo autunno vede un’inflazione ormai tornata su livelli fisiologici per la quasi totalità degli input produttivi e una politica monetaria europea ancora restrittiva, con una discesa dei tassi di interesse molto graduale - commenta Carlo Purassanta, presidente esecutivo di Cerved -. Gli investimenti ne risultano ancora fortemente penalizzati, con un calo che è ulteriormente aggravato dalla fine degli incentivi che negli ultimi tre anni avevano trainato il comparto delle costruzioni. Da qui, la crescita moderata per il 2024, dopo la sostenuta ripresa degli anni post-pandemia, con delle differenze sostanziali tra i settori verticali».
LE PREVISIONI: AGRICOLTURA E COSTRUZIONI PENALIZZATE, IN CRESCITA LCC E TURISMO
In base alle stime di Cerved, l’agricoltura, risulta fortemente penalizzata dai molti eventi estremi dovuti al cambiamento climatico che impattano sulla produzione (-1,94% la variazione di fatturato del 2025 rispetto al 2022), mentre le costruzioni subiscono una flessione fisiologica (-4,47%) dopo la straordinaria crescita del triennio precedente grazie agli incentivi, ma sono sostenute dai fondi del PNRR per le infrastrutture; i settori industriali, tranne elettrotecnica e informatica (+5,64%), soffrono per il calo di domanda nazionale ed estera e anche il sistema moda (-3,84%) e il sistema casa (-9,78%) sono in contrazione.
Al contrario, i beni di largo consumo (+2,81%), alimentari e per la cura della persona e della casa, strutturalmente meno ciclici, riportano ancora un andamento in crescita e anche la logistica e i trasporti (+3,74%) continuano a presentare risultati positivi grazie alla crescita strutturale delle vendite on line. Le migliori performance però riguardano i servizi non finanziari (+11,37%), in particolare quelli impattati dalla digitalizzazione o legati al turismo e alla ristorazione.
Tra i settori con gli andamenti migliori nel prossimo biennio c'è quello degli impianti fotovoltaici, che dovrebbe quasi raddoppiare i ricavi con gli incentivi per la transizione energetica, e quelli legati al turismo e alla ripresa dei viaggi, come la gestione degli aeroporti (+36%), la produzione di aeromobili (+51%), le agenzie di viaggio e tour operator (+35%). Anche l’organizzazione di fiere è in forte recupero (+53%) e sta ritornando sui livelli pre-Covid. In aumento anche la costruzione di infrastrutture (+42,3%), gli international contractor (+37,5%) e le società di ingegneria (+29,4%), grazie agli investimenti con i fondi del PNRR. Ottimo l’andamento dell’industria discografica (+37,2%) sostenuta dal mercato digitale.
Le performance peggiori, invece, riguardano i settori dei materiali per l’edilizia - mattoni -31%, marmo -27% - che subiscono la frenata delle costruzioni, ma anche gli apparecchi per riscaldamento (-29,5%) e i grandi elettrodomestici (-18,2%) che avevano beneficiato degli incentivi per l’edilizia. In calo strutturale l’editoria di quotidiani e periodici (-25,3%), l’industria grafica (-25,7%) e della carta per usi grafici (-18,6%).
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