bevande
07 Ottobre 2022Tutto nasce dalla collaborazione tra Carlsberg e la comunità del Municipio 9 di Milano: 30 punti vendita si sono impegnati a restituire i fusti esausti, consentendo così di raccogliere oltre 2300 Kg di plastica nello scorso anno – equivalgono a circa 300.000 birre vendute – da utilizzare per la realizzazione degli oggetti. In quest’ultima fase, inoltre, l’attività di economia circolare consentirebbe di ridurre del 90% le emissioni di CO2. Fondamentale è stato poi il workshop organizzato insieme a studenti del Politecnico di Milano e designer del quartiere che hanno ideato oggetti ad uso pubblico, ascoltando le necessità di esercizi commerciali e associazioni del Municipio 9. I materiali ritornano così alla comunità stessa sotto forma di elementi d’arredo utili a riqualificare il territorio.
“Il progetto Take Back-Give Back è nato con l’obiettivo di mettere la comunità e la sostenibilità al centro, partendo da una risorsa, la plastica, generalmente considerata come un rifiuto", Serena Savoca, Marketing & Corporate Affairs Director di Carlsberg Italia. "Alla luce delle prime stime sull’impatto della nostra attività di economia circolare, il valore generato è molto positivo, non solo per le emissioni di CO2 evitate, ma anche per il contributo sociale nato dalle sinergie che abbiamo attivato con i nostri partner e alla collaborazione con le realtà e istituzioni locali. In Carlsberg Italia siamo particolarmente orgogliosi di poter contribuire allo sviluppo di ambienti urbani sostenibili, come quello di Bovisa, dove saranno installate le opere di design”.
È intervenuta anche Anita Pirovano, Presidente del Municipio 9: “Questo progetto è un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, e vede protagonista la cittadinanza come parte attiva e, allo stesso tempo, destinataria degli oggetti di design che sono stati ideati sulla base delle loro necessità e che Carlsberg donerà alla comunità. Milano e il Municipio 9 sono già in prima linea nell’applicazione di un’economia circolare locale, declinata sui quartieri, come Bovisa, e soprattutto basata sull’impatto sociale dei progetti. Prendersi cura dello spazio pubblico e renderlo più bello da vivere porta le persone a prendersene cura rispettandolo”.
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