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14 Luglio 2022Secondo un sondaggio 2021/2022 rivolto ai soci di Assovini Sicilia, nel 98% delle cantine degli associati ci sono spazi per la degustazione, il 50% ha un’attività di ristorazione all’interno della struttura mentre i soci di Assovini Sicilia con ricettività alberghiera rappresentano il 33%. Più della metà è in grado di offrire un’esperienza a 360 gradi agli enoturisti: dalla degustazione ai corsi di cucina, i bike tour, l’aperitivo in vigna e le cooking class.
“Il vino - simbolo di eccellenza del Made in Sicily - è un complesso fattore culturale - commenta Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia. “La nostra associazione- continua il presidente - vuole valorizzare l’enoturismo siciliano declinato in una molteplicità di dimensioni che affiancano la produzione delle cantine associate. Il turismo enologico diventa un’esperienza a 360 gradi, well-being e veicolo per promuovere il territorio, il vino di qualità, le bellezze paesaggistiche, l’unicità del patrimonio storico-archeologico della Sicilia”.
Consapevoli della crescita dell’enoturismo siciliano, i soci di Assovini Sicilia hanno scommesso sul binomio turismo e vino, sull’esperienza premium, e contribuiscono con successo a trainare il brand Sicilia valorizzando il legame con il territorio. Secondo il sondaggio che ha coinvolto 71 associati su 90, negli ultimi 5 anni, le aziende di Assovini Sicilia hanno registrato un incremento di presenze di oltre il 30%, con il 58% dei turisti stranieri a guidare l’incoming delle visite in cantina. La distribuzione geografica vede in testa gli Stati Uniti, la Germania, il Regno Unito, la Svezia e la Francia, tra i paesi di provenienza dell’enoturista che sceglie le aziende di Assovini Sicilia.
“Gli associati hanno un duplice merito - continua il presidente di Assovini Sicilia - viaggiare nel mondo per far conoscere il brand Sicilia e promuovere il territorio e la cultura siciliana attraverso la wine hospitality and experience. Dietro ogni vino, infatti, c’è sempre una grande storia da scoprire” - conclude Laurent Bernard de la Gatinais.
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