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18 Gennaio 2022“Il contributo di imprese e aziende è fondamentale – sottolinea Margherita Agnoletti, referente del Banco – e ci consente di raggiungere persone e famiglie in difficoltà: è un modo di dimostrare che ogni business può avere un cuore. Nello specifico, stiamo ancora distribuendo oggi, a gennaio inoltrato, i prodotti donati da Essse Caffè, essendo il contributo particolarmente consistente. Questo ci permette di continuare ad aiutare chi ne ha bisogno, anche oltre il periodo del Natale”.
Novembre ha poi visto al centro “Un caffè sospeso per la ricerca”, con il coinvolgimento di bar e locali in Emilia Romagna, Triveneto, Lombardia, Toscana, Piemonte e Marche all'interno del più ampio progetto “Pink is good” di Fondazione Umberto Veronesi, di cui Essse Caffè è partner. A fronte di una donazione dell'equivalente di un caffè, il cliente ha ricevuto un gettone utilizzabile per i carrelli spesa dei supermercati, brandizzato per l'iniziativa; l'importo raccolto è stato di circa 25.000 euro, interamente devoluto a Fondazione Umberto Veronesi per finanziare i migliori ricercatori impegnati nella lotta contro i tumori tipicamente femminili, ossia del seno, dell'utero e dell'ovaio. Un risultato importante, raggiunto grazie all'impegno di tutta l’organizzazione, in particolare della rete commerciale e dei suoi clienti: sono stati molti i bar e locali che hanno aderito all'iniziativa.
Insomma, per Essse Caffè al centro ci sono sempre le persone: si tratta di un valore condiviso dalla proprietà – la famiglia Segafredo – ma anche da tutta l'Azienda. I dipendenti di Essse Caffè hanno infatti rinunciato al tradizionale regalo di Natale devolvendo la corrispondente somma a iniziative benefiche e solidali. Nello specifico, alla campagna “A testa alta” di IOR – Istituto Oncologico Romagnolo, volta all'acquisto di caschi refrigeranti Paxman Scalp Cooler, uno strumento importante che permetterà a molte donne sottoposte a chemioterapia di non perdere i capelli durante le cure.
Progetti locali e nazionali ma non solo: una parte della somma donata dai dipendenti è stata devoluta all’Organizzazione di Volontariato Centro Aiuti per l'Etiopia ODV (CAE) per il progetto “Emergenza Fame”, attraverso il quale l'associazione interviene per fronteggiare il grave problema della crisi alimentare che sta mettendo in ginocchio l’intera Etiopia. Il CAE distribuisce in loco decine di migliaia di quintali di generi alimentari (latte in polvere, farina, zucchero, olio) alla popolazione stremata dalla fame. “Donare cibo significa salvare la vita: un vero gesto d'amore che allevia la sofferenza di tante famiglie e dona loro speranza nel domani”, fa sapere Giovanna Minoggio, responsabile del Sostegno a distanza in Etiopia. Valore condiviso e sentito da un'Azienda che ha fatto del lato umano uno dei propri punti di forza, e che troverà ulteriori sviluppi nell'anno appena iniziato.
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