pubblici esercizi
22 Ottobre 2021
Gli italiani scoprono i pagamenti elettronici e il mondo della ristorazione lavora per adeguarsi, migliorando i servizi e minimizzando oneri e costi. Il tutto però, con velocità differenti. Perché se è vero che gli italiani rimangono tra i peggiori pagatori digitali d’Europa, i ristoranti e i bar scontano una carenza infrastrutturale che, anche a causa del crollo dei fatturati dovuto alla pandemia e alle conseguenti misure restrittive, è ancora in parte da sanare.
Di tutto questo si è parlato allo stand di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, durante la prima giornata di Host2021 in corso di svolgimento a Milano fino al 26 ottobre. Sono ancora tante le imprese non attrezzate per gestire i pagamenti digitali, è stato sottolineato. E questo, nonostante durante la pandemia sia stato fatto un significativo passo in avanti sia per gestire le vendite on line (delivery) che i pagamenti on site.
A questo proposito, i dati di Banca d’Italia parlano chiaro. Nel 2020 gli italiani hanno effettuato 3,7 miliardi di transazioni digitali, tra carte di credito e debito, per una spesa totale di 210 miliardi. Non solo: negli ultimi 10 anni il numero di Pos in circolazione è cresciuto del 139%, arrivando a 3,6 milioni di apparecchi installati, mentre tra carte di credito e debito in mano agli italiani ci sono 75 milioni di carte.
"Di fronte a tutto questo il mondo della ristorazione è chiamato ad accelerare perché il digitale anche nei pagamenti è oramai un trend inarrestabile. Ma occorrono Pos evoluti e sistemi di cassa integrati perché i pagamenti, soprattutto per consumi veloci e di piccolo importo, devono essere veloci. Da qui la necessità di rafforzare gli incentivi per la digitalizzazione e per contenere i costi delle commissioni”, racconta Luciano Sbraga, Direttore dell’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio.
E' necessario, quindi, aggiornare i software di cassa, per fare in modo che dialoghino in maniera semplice e immediata con i sistemi di pagamento digitale. Ma anche archiviare e condividere le fatture elettroniche con rapidità ed efficienza e, in generale, ridurre gli oneri a carico degli esercenti.
“Quest’anno il Governo ha raccolto il nostro invito a ridurre temporaneamente le commissioni sui pagamenti elettronici prevedendo un credito di imposta che arriva fino al 100% delle commissioni pagate. La misura vale solo per le imprese più piccole e andrebbe riconosciuto anche per le altre. Bisogna, inoltre, rafforzare gli incentivi per l’acquisto dei Pos evoluti e non”, conclude Sbraga.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
05/12/2025
Fiori italiani, tecnica e una visione firmata Dom Carella. Ecco com’è davvero
A cura di Rossella De Stefano
05/12/2025
Si chiama Alba la nuova linea di refrigerazione pensata per i segmenti Food&Beverage e Horeca. Presentate in anteprima durante l'ultima edizione di Hostmilano - il lancio commerciale è...
05/12/2025
C'è anche Roberto Pierucci, ceo di RCR Cristalleria Italiana, tra i premiati dei CE Italian Awards 2025, co-organizzati da Business International – la Knowledge Unit di Fiera Milano SpA – e...
05/12/2025
È tutto pronto per l’ottava edizione del Trieste Coffee Experts, di cui Mixer sarà Media partner. La community del caffè sta per riunirsi presso il Savoia Excelsior Palace di Trieste per due...
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy