vino

30 Ottobre 2024

Pinot nero italiano: il 'complesso' Borgogna è finito

di Sapo Matteucci


Pinot nero italiano: il 'complesso' Borgogna è finito


“Siamo definitivamente fuori dal complesso”. Questo è il messaggio, anzi il proclama nella bottiglia che è andato in scena (se un proclama si può anche assaggiare e degustare) nelle giornate de “L’Italia del Pinot Nero”, organizzato dalla testata giornalistica Vino da Bere, il 27 e 28 ottobre a Roma.

Il complesso - è presto detto - per i produttori italiani si chiamava Borgogna. Legato, appunto, alla patria del vitigno dalla leggendaria complessità e eleganza. Da anni chi, in Italia, provava la sfida di coltivare questa bacca rossa tra le più pregiate del mondo, doveva, quasi fosse una maledizione, cercare di lambire o eguagliare addirittura i campioni della Borgogna. È stato un inseguimento faticoso e troppo a lungo frustrante, quasi un’ossessione che imponeva di copiare i francesi. Soprattutto nel lavoro in cantina, nelle fermentazioni, nell’uso (spesso smodato dei legni). Insomma di guardare alla Borgogna anche se si era in Alto Adige o in Trentino o in Toscana, dimenticandosi di se stessi e dei propri territori.

IL PINOT NERO MADE IN ITALY: C'E', ECCOME!

A dire la verità, da tempo il Pinot nero italiano aveva dato prova di grande carattere e non solo in quella terra particolarmente ispirata che porta il nome di Alto Adige, ma in fondo restavano sempre,  sotto la soddisfazione, il cruccio, l’amarezza di “non essere come loro”… E, invece, il Pinot Nero italiano c’è, eccome!

Per capirlo, basterebbe aver assaggiato il mirabolante Blanc de Pinot Noir Tenute Quarta 2021 di Mancini, pioniere secolare di questo vitigno nelle terre marchigiane, o una Riserva Limited Edition 2019 di Plonerhof, luminoso ed etereo come un’aria di Mozart o ancora il valdaostano Les Fréres 2022 Grosejan, coltivato su verticalità “impossibili”. 

Vini non solo di assoluta eccellenza, ma di grande identità territoriale che poco hanno da invidiare in personalità ai grandi crus di Borgogna. E se il Nord e anche le Marche ci avevano abbondantemente annunciato vocazione e autenticità, l’altra grande conferma è quella della varietà e delle differenze nella qualità. Toscana, Campania, Piemonte, Friuli, Abruzzo, Umbria e perfino Sicilia, hanno presentato variazioni sinfoniche del grande tema di eccelso valore. Austere o fresche, classicheggianti o sperimentali, dal casentinese Ornoir 2020 al piemontese Per lei 2021, fino al Pino di Stio 2021, che ci  dice come il Cilento interno non sia solo Aglianico e Fiano, queste bottiglie raccontano quanto i produttori di Pinot Nero in Italia abbiano avuto anche il coraggio d’intraprendere la grande avventura delle differenze territoriali. Una sfida non da poco se pensiamo alla conformazione della nostra penisola e ai suoi tanti climi.

IL MODELLO? LE CANTINE ALTOATESINE

Sì, il coraggio di abbandonare il mitizzato modello borgognone ha premiato. E si sente assaggiando anche i vini degli altri produttori presenti (in tutto quaranta). Quando parliamo di territori, possiamo anche aggiungere tecniche e organizzazione. Non pensiamo che ci sia bisogno del culto della parcellizzazione (anche qui Borgogna docet) per avere un gran vino. Il modello lampante è rappresentato dalle cantine sociali altoatesine che continuano a sfornare vini eccellenti. Un esempio per tutte: il Pinot Nero Riserva Saltner 2021 della Cantina di Caldaro o la Riserva Bachmann 2021 della Cantina Bolzano.

Insomma, come si dice, possiamo abbandonare ogni esitazione nei confronti del Pinot Nero “italiano” per inoltrarci anche in territori diversi dall’Alto Adige e provare a lasciare (ma per tornarci) il mitico Mazzon; per spostarci nel Casentino o nella Campania dopo essere passati per le Marche. E provare ovunque un gran piacere.

TAG: PINOT NERO

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Facebook Seguici su Instagram

Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

15/12/2025

Cloud Dancer non solo è il Pantone del 2026, ma è anche il colore di Ginarte, etichetta che la distilleria romana Pallini propone per rendere speciali gli aperitivi e le serate delle prossime...

15/12/2025

Primo duty-free ibrido in Italia nel nuovo terminal partenze dell'aeroporto di Milano Bergamo per Avolta, che opera nel travel retail e food and beverage e di cui Autogrill è...

15/12/2025

Aicomlogic dà il via in Italia alla distribuzione in Italia di vorreimenu.it, la piattaforma “all-in-one” che ridefinisce il concetto di menù digitale, superando definitivamente il semplice QR...

15/12/2025

Traccia un bilancio del 2025 TheFork Manager, che nel corso dell’anno ha introdotto funzionalità pensate per offrire un’esperienza ancora più affidabile, mobile friendly e soprattutto...

 





Iscriviti alla newsletter!

I PIÙ LETTI

Il presidente di Bazzara e ideatore, insieme al fratello Mauro, del Trieste Coffee Experts, invitano a seguire in streaming l’ottava edizione del summit per non perdere gli interventi dei...


C'è anche Roberto Pierucci, ceo di RCR Cristalleria Italiana, tra i premiati dei CE Italian Awards 2025, co-organizzati da Business International – la Knowledge Unit di Fiera Milano SpA – e...


Si chiama Alba la nuova linea di refrigerazione pensata per i segmenti Food&Beverage e Horeca. Presentate in anteprima durante l'ultima edizione di Hostmilano - il lancio commerciale è...


È tutto pronto per l’ottava edizione del Trieste Coffee Experts, di cui Mixer sarà Media partner. La community del caffè sta per riunirsi presso il Savoia Excelsior Palace di Trieste per due...


I VIDEO CORSI







I LUNEDÌ DI MIXER

Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San Giovanni...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San Giovanni...



È andata all'amaro Amara la medaglia d'oro della Spirits Selection del Concours Mondial de Bruxelles: il riconoscimento, ottenuto a due anni di distanza da quello al World Liqueur Awards, è frutto...


Quine srl

Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157

©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy

Top