23 Dicembre 2024
Quattro interviste, tutte dedicate al mondo dell’entertainment con le discoteche in prima linea, animeranno in queste settimane una mini-rubrica su Mixerplanet.com, in collaborazione con SILB, parte del circuito Fipe-Confcommercio, che dal 1967 riunisce le imprese operanti nel settore dell'intrattenimento da ballo e di spettacolo.
Il terzo appuntamento (qui l’intervista precedente, all’imprenditrice Barbara Zagami) è con Mattia Nicotera, presidente provinciale Silb Genova. Nella città ligure Nicotera è alla guida delle discoteche Goa (da oltre vent’anni) e Sys.
Con il SILB state spingendo affinché il mondo delle discoteche diventi più legale e anche sicuro…
«Bisogna sensibilizzare sia i commercianti che i clienti sul tema. Sicurezza e legalità sono fondamentali per tutti».
Lei segue il territorio di Genova, come vi state muovendo?
«Siamo costantemente impegnati nel dialogo con le istituzioni locali, dagli assessori alle forze dell’ordine. Partecipiamo ai tavoli di confronto e proponiamo soluzioni concrete per garantire ambienti sicuri sia per chi ci lavora che per chi li frequenta».
Cosa c’è dietro una discoteca a norma?
«Per ottenere una regolare licenza rilasciata da una commissione di vigilanza, a livello strutturale deve essere tutto a norma, quindi avere una certificazione di prevenzione incendi, essere regolari con il materiale di arredo. Ci dev’essere poi una relazione tecnica di un professionista tramite cui disegnare i percorsi di esodo. I costi, di conseguenza, sono chiaramente elevati».
Quelli di gestione quanto gestione?
«Tanto, anche quelli del personale, che deve essere adeguato, pure a livello numerico perché deve essere proporzionato alle esigenze. Il nostro è un settore particolare, non ci si può improvvisare e bisogna essere formati».
Quanto sono cambiate nel tempo le discoteche?
«Se parliamo degli ultimi 20 anni, c’è meno richiesta e quindi meno offerta. L’abusivismo pesa, ma un altro tema importante è che la gente ha anche meno soldi in tasca e il divertimento inteso come discoteca magari viene messo più in secondo piano. Poi ci sono i social media: dal loro avvento hanno dato il via a una sfida per le discoteche importante. Sono stati una grande rivoluzione, con un vantaggio della socializzazione virtuale a discapito di quella fisica».
Il settore deve dunque innovarsi?
«Le esperienze devono essere più coinvolgenti e di qualità, siamo luoghi di intrattenimento ma anche luoghi di socializzazione. Come detto stiamo lavorando con le istituzioni per ottenere politiche che valorizzino il mondo della notte e a progetti innovativi come “Cities After Dark”, iniziativa europea a cui ha preso parte anche il comune di Genova. L’obiettivo resta la promozione di modelli sostenibili e innovativi che portino benefici alla città. Abbiamo proposto anche una campagna di sensibilizzazione e stiamo lavorando a un evento».
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