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10 Dicembre 2013[caption id="attachment_15933" align="alignright" width="300"] Il presidente Stefano Berni con il Direttore Federico Desimoni, i due past president Mariangela Grosoli e Sabrina Federzoni con il Consiglio e alcuni soci del nuovo Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena[/caption]
E’ stato presentato ufficialmente a Modena il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena (www.consorziobalsamico.it/), frutto dell’unione tra le due associazioni preesistenti, ovvero il Consorzio Aceto Balsamico di Modena e il Consorzio Filiera Aceto Balsamico di Modena. La nuova realtà conta 50 associati rappresentativi di oltre il 98% dell'intera produzione. Con questa operazione nasce quindi il quarto polo dell'agroalimentare italiano per valore e il primo per esportazioni: l'Aceto Balsamico di Modena, riconosciuto a livello comunitario come IGP dal 2009, è infatti il frutto del lavoro di circa 80 aziende operanti nelle province di Modena e di Reggio Emilia e presenti sui mercati di oltre 100 Paesi.
Alla guida è stato nominato il consigliere Stefano Berni, attualmente anche direttore del Consorzio di tutela del Grana Padano, che presiederà il Consiglio di amministrazione del neonato Consorzio, composto da Mariangela Grosoli (già presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena), Sabrina Federzoni (già presidente del Consorzio Filiera Aceto Balsamico di Modena), Giovanni Carandini, Armando De Nigris, Angelo Giacobazzi, Cesare Mazzetti, Giacomo Ponti e Enrico Zini.
«Il Consorzio di Tutela dell'Aceto Balsamico di Modena ha due mission - ha commentato il neopresidente -, ovvero la tutela e la garanzia di reddito a tutte le imprese della filiera. Un prodotto DOP e IGP ha senso di esistere solo se sa valorizzare la materia prima e il suo processo di trasformazione, e questo è l’elemento fondante e istitutivo con cui la UE ha attivato il sistema dei prodotti certificati. Il Consiglio di Amministrazione farà il possibile affinché il nuovo Consorzio possa funzionare al meglio, alimentato dall'entusiasmo di tutti al fine di garantire la massima efficienza».
«Non potevamo aspettare oltre - ha commentato anche Mariangela Grosoli -, i tempi erano maturi per assumersi la responsabilità di non disperdere un patrimonio che ci è stato consegnato dalla storia e dalle nostre famiglie. In questo momento storico, noi produttori avevamo la responsabilità di trovare un accordo e fare il possibile affinché questa economia potesse essere tutelata sempre di più. Siamo riusciti a trovare un accordo tra le grandi aziende e le piccole realtà locali, e questo è stato un grande successo a vantaggio di un territorio e di un prodotto che porta nelle famiglie una economia positiva».
E ad esprimere soddisfazione è anche Sabrina Federzoni: «La nascita del Consorzio di Tutela rappresenta la conclusione di un percorso complicato affrontato da tutti con molto impegno che riunisce tutti i produttori di Aceto Balsamico per difendere con maggiore forza il nostro prodotto in Italia e nel mondo, la prima IGP esportata e per tale motivo, questa eccellenza del Made in Italy agroalimentare necessita di tutela contro tutte le contraffazioni che cercano di usurpare il valore e il vissuto del nostro prodotto».
I dati del settore pongono del resto l’Aceto Balsamico di Modena ai vertici della classifica dei prodotti italiani DOP e IGP e tra i vanti dell’agroalimentare italiano nel mondo: il volume produttivo è superiore a 90 milioni di litri, la quota di esportazione pari circa al 90% ed il valore di mercato supera i 600 milioni di euro. «Tutelare le produzioni DOP e IGP - ha concluso Roberta Chiarini della Direzione Generale Agricoltura della Regione Emilia Romagna - vuol quindi dire salvaguardare l'economia, le aziende e il territorio. La costituzione del Consorzio di Tutela rappresenta per i produttori di Aceto Balsamico e le istituzioni il raggiungimento di un importante obiettivo da tempo sostenuto anche dalla Regione. L'Aceto Balsamico di Modena è uno dei prodotti pù' imitati al mondo o meglio, il termine Balsamico è uno dei più abusati e questo nuovo organismo potrà attivarsi per tutelarlo almeno nei confini europei. Il suo obiettivo principale è tutelare la produzione e riportare economia e valore sul territorio, ma tra le funzioni del Consorzio rientra anche la promozione della cultura e della storia di questa produzione. La costituzione del Consorzio contribuirà a rafforzare il sistema produttivo delle DOP e IGP dell’Emilia-Romagna a beneficio di produttori e consumatori».
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