caffè
25 Novembre 2016
Un recente studio condotto a Padova getta qualche ombra sul caffè espresso ottenuto dai preparati monodose: secondo l’ateneo, quello in cialde o in capsule di plastica o alluminio sarebbe un potenziale veicolo di interferenti endocrini.
“Gli ftalati - spiega all'AdnKronos Salute Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia all'Università degli Studi di Padova e presidente della Fondazione Foresta Onlus - sono agenti chimici aggiunti alle materie plastiche per aumentarne la flessibilità. Sono ovunque, ma non ce ne accorgiamo. E svolgono un'azione simil-estrogenica nel nostro organismo. Secondo recenti ipotesi, aumenterebbero l'incidenza di patologie andrologiche osservata negli ultimi venti anni. In diverse specie animali gli ftalati modificano il funzionamento del sistema riproduttivo e sono ritenuti anche per l'uomo tra quei contaminanti che possono agire negativamente sulla fertilità».
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