fiere
28 Maggio 2015
Come è cambiato il fenomeno dell’aperitivo? Se ne è parlato alla Triennale di Milano nella cornice di SalumiAmo, l’iniziativa che l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI) promuove dal 2005 per avvicinare i giovani al mondo dei salumi Dop e Igp, attraverso il consolidato fenomeno dell’aperitivo
Il Convegno moderato da Monica Malavasi, direttore dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, si è aperto con l’intervento di Linus, direttore artistico di Radio DJ, che riguardo agli aperitivi, ha un suo ricordo degli anni ’80, «quando tutto era vissuto in modo superficiale e consumistico. Oggi
però l’aperitivo è diventato qualcosa di più, è un momento che può essere ricreativo, ma anche letterario. Non è più una finestra, ma una grande porta che dirige verso altri mondi». Da grande sportivo, ha raccontato di essere molto attento all’alimentazione, ma ha anche ammesso che spesso si concede anche qualche gratificazione del palato, perché «sennò sarei infelice». I salumi sono comunque parte dei ricordi della sua vita e se dovesse associarli ad una vacanza, gli verrebbe in mente lo Speck Alto Adige che mangia in Val Badia: «La montagna perdona al fisico ogni peccato». E per concludere Linus ha confessato cche se dovesse fare un omaggio a sua moglie romagnola, le regalerebbe un Prosciutto di Carpegna, mentre se dovesse associare un salume a Nicola Savino sarebbe la ‘nduja.
«Nicola è per metà calabrese, e questa sua metà, che è poi la mamma, è quella che lo ha sicuramente influenzato di più».
L’incontro è proseguito con Chiara Berardi, direttore di ricerca di Ipsos, che ha spiegato come «oggi l’aperitivo sia diventato un momento fluido, destrutturato, aperto e in divenire, che assume di volta in volta, a seconda del locale in cui lo si consuma, della compagnia, del tempo a disposizione, del momento della giornata, significati diversi e si concretizza in modalità diverse: l’aperi-cena, dove cibo e bevande hanno pari dignità, l’aperitivo più tradizionale pre-cena, spesso connotato da un’esigenza di controllo/limitazione (un cocktail, un bicchiere di vino, una birra in attesa della cena); l’aperitivo fuori casa nel locale di tendenza fino all’aperitivo in casa più o meno improvvisato». Berardi ha poi aggiunto che, anche a causa della crisi economica, «l’approccio al consumo più che valorizzare lo status sottolinea sempre più l’importanza di compiere esperienze significative e di valore». In questa cornice «I salumi sono stati fra i primi alimenti che hanno saputo valorizzare l’anima sociale e informale con quella raffinata e di valore dell’expertise “italiana”. La nuova moda è gratificarsi con qualcosa di easy e prelibato, gustoso e anche genuino, per esempio un bel tagliere di salumi nostrani con un buon rosso brioso». Ma perché i salumi sono tanto amati? Conclude Chiara Berardi: «perché portano buon umore: in casa o fuori casa, abbattano le distanze stimolando una modalità di consumo regressiva, si mangiano spesso con le mani sul pane, si condivide il tagliere in più persone, diventando l’espediente attorno al quale si mette in scena un momento alimentare premium, ma a un costo tutto sommato accessibile».
IVSI - Istituto Valorizzazione Salumi Italiani - opera dal 1985 con lo scopo di favorire la conoscenza dei salumi tipici e di diffondere una corretta informazione sui valori nutrizionali e sugli aspetti culturali, produttivi e gastronomici di questi prodotti. Sul territorio nazionale l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani ha promosso pubblicazioni editoriali, ricerche di mercato, indagini scientifiche ed altre iniziative ed eventi rivolti ai mass media, opinion leader, comunità scientifica e al vasto pubblico dei consumatori. All’estero sono stati realizzati programmi di promozione dei salumi in Francia, Germania, Belgio, Svezia, Finlandia, Russia, Brasile, Canada, Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone ed Hong Kong.
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