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23 Novembre 2023Novembre, tempo di bilanci, di stelle, di forchette e di classifiche. C’è chi gongola per i risultati ottenuti, per il riconoscimento al duro lavoro di un anno, chi storce il naso e non lesina polemiche, e chi è capace di tirarsi su le maniche per ottenere risultati migliori l’anno successivo.
Un tema che quest’anno mi ha coinvolto in prima persona: domenica 19 novembre, sul palco della sala Monte Bianco del Grand Hotel Billia, a Saint Vincent (Ao), sono salita, nella mia nuova veste di direttrice responsabile di Mixer, insieme ad altri 13 professionisti, per l’ambito riconoscimento di Console del mondo dell’ospitalità da parte di Order of Merit.
Al di là della personale soddisfazione (chi si loda si imbroda, dice un vecchio adagio) mi piacerebbe offrire una chiave di lettura diversa, che oltrepassi il dovere di cronaca.
LA CRONACA DELLA CERIMONIA
Riavvolgiamo i nastri: Order of Merit è un riconoscimento che vuole celebrare i più fulgidi rappresentanti dell’ospitalità italiana nel mondo del bar e non solo. Negli anni il premio è stato assegnato a leggende del secolo passato come Umberto Caselli, Pierino Dell’Avo, Elio Cattaneo, Mario Da Como, o professionisti contemporanei come Dario Comini, Peter Dorelli, Salvatore Calabrese, e a oggi vanta 100 insigniti nell’albo d’oro, oltre alle menzioni speciali.
Istituito dal patron Danilo Bellucci, ha goduto quest’anno del prezioso contributo di Francesco Cione, head of operations, a cui lo stesso Bellucci ha voluto passare il testimone per perpetuarne la tradizione e gestirne le sorti in futuro. La cerimonia 2023, anche in streaming sui canali officiali di Order of Merit, è filata via liscia grazie alla regia di uno Spiridione Ripaldi in splendida forma e con la solennità e giusta dose di emozione in sala.
Ma veniamo ai nuovi insigniti, ciascuno capace di interpretare al meglio i valori che dovrebbero contraddistinguere un professionista del nostro settore. L’invito è a leggere le motivazioni dei singoli premi affinché ciascuno possa costruirsi una personalissima bussola per la propria attività. Perché savoire-faire, determinazione, capacità di adattamento, leadership e attenzione e cura del cliente possono e fanno la differenza.
I VALORI CHE FANNO L'ECCELLENZA
Così Tommaso Cecca (Camparino in Galleria, Milano) ha ricevuto il premio per la leadership, mai ostentata, guadagnata sul campo, con un atteggiamento sempre partecipativo, costruttivo e di condivisione di successi. Mauro Duse (già Antico Martini, Venezia) e Alessandro Orzes (whiskyjugs.it), hanno saputo distinguersi per la classe, il savoir-faire, lo stile e l’attenzione alla cura dell’ospite. Eleganza, charme e standing fanno di Paolo Manzini (già la Cabala, Roma) l’archetipo del cerimoniere, maestro di accoglienza e relazioni. L’impegno e il rigore sono valsi il premio ad Adriano Malu (Sardegna Resorts, Costa Smeralda). Paolo Mascarucci, presidente Fib, è per tutti un esempio di dedizione alla professione e impegno nella valorizzazione delle associazioni di categoria, in cui ha sempre creduto. La valorizzazione delle ricchezze del territorio (il Salento, in particolare) è da sempre pallino fisso di Giacinto Tanese.
Non è mancato l’omaggio a chi è stato testimone e ambasciatore di una storia e di un luogo icona come Maurizio Stocchetto e il Bar Basso di Milano. Onore, infine, a Vanessa Vialardi D.One Torino, unica donna imprenditrice del “gruppo”, segno inequivocabile che anche il nostro settore sta cambiando pelle. La menzione speciale Imago Hominis è andata a Francesco (ciuciu) Spenuso, American Whisky & Bourbon Culture Ambassador, e Damiano De Crescenzo, Direttore Generale di Planetaria Hotels, è stato invece insignito Magister Hospitalitatis.
IL FUORI CASA MERITA DI ESSERE RACCONTATO NEL MODO GIUSTO
E veniamo alle menzioni Magister Dixit per Federico Silvio Bellanca, penna di Forbes e Gambero Rosso, Melania Guida, direttore responsabile BarTales Magazine e la sottoscritta. Ben tre menzioni a significare il ruolo della comunicazione nella società contemporanea.
Il che deve caricarci della responsabilità di divulgare informazioni genuine, verificate e puntuali, perché mai come oggi la tentazione di molti di raccogliere consensi dando risalto ad aspetti sensazionalisti è tanta (vedi il cosiddetto toastgate). Come sottolineato da Lino Stoppani, Presidente Fipe, nella recente assemblea annuale, “Bisogna saper comunicare. È ora di migliorare lo storytelling”).
Altrimenti a pagarne i danni siamo tutti.
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