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22 Marzo 2021Crescono problemi di liquidità e malessere psicologico nel settore. “La situazione sta diventando insostenibile”, sbotta Luca Marcellin, proprietario del Drinc di Milano. Gli fa eco Francesca Gentile, anima del Funi 1898 di Montecatini Terme. “Da un lato, non abbiamo più liquidità. Siamo stati rispettosi delle disposizioni stabilite, dalla distanza tra i clienti al tavolo alla chiusura anticipata alle 18, aspettandoci almeno di essere supportati a livello economico. Invece… Le promesse non sono state mantenute. Non è accettabile che la cassa integrazione non arrivi da tre mesi. E nemmeno che i ristori vengano annunciati, poi rimandati, poi nuovamente modificati e infine, una volta trasformati in mance, approvati. Come possiamo andare avanti? Non è stato ipotizzato nemmeno un taglio dei costi delle spese fisse, misura invocata a gran voce da tutti gli operatori dell’ospitalità”.
[caption id="attachment_173632" align="aligncenter" width="696"] Francesca Gentile
photo A. Scerbo[/caption]
Non è però solo una questione economica (peraltro, problematica comunque non indifferente). Nel settore si respira un clima di sconforto e rassegnazione. “Horeca Fondi Uniti aveva promosso una manifestazione simbolica per festeggiare l’arrivo della primavera: #LuciDellaNotte. Si trattava di accendere le luci e la musica dei locali, nel rispetto del decreto legge. Un’idea carina, che volevo appoggiare. Per farla breve, ho chiesto ai colleghi di quartiere se volessero partecipare e mi hanno tutti risposto di no, che tanto era inutile”, osserva la titolare del Mint Garden di Milano. Non solo: tra i professionisti serpeggia un malessere psicologico sempre più palpabile. “Soffro di sbalzi d’umore incredibili: passo dal pianto alla rabbia, dall’apatia all’iperattività. Mi sento meno centrata, meno lucida e meno creativa”, osserva Francesca Gentile.
Non c’è da stupirsi degli sbalzi d'umore. Per il secondo anno, infatti, trascorreremo Pasqua in lockdown. E il piano vaccinale procede a rilento. Perché oltre alle carenze di dosi, abbiamo constatato pure un problema di disorganizzazione. Su molte prime pagine, oggi 22 marzo, si parla per esempio dell'hub della Fiera di Cremona, ieri deserto per la mancata convocazione dei pazienti.
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