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27 Maggio 2016Aumentano gli acquisti di frutta (+5%) e verdura fresca (+3%) e crollano quelli di carne (-6%) e uova (-4%). Sostanzialmente stabili quelli di pasta (+1%), mentre vola il riso (+5%). È quanto emerge da una analisi di Coldiretti sui consumi alimentari nel 2015 degli italiani che se nel complesso rimangono praticamente stabili (+0,4%) nella composizione sono fortemente influenzati da diete, tendenze salutistiche, necessità di risparmio, allarmismi ed esigenze di praticità.
Nel 2015 - dice sempre Coldiretti - il risultato più straordinario è stato messo a segno dall’olio di oliva con un +19% della spesa, mentre l'allarmismo si è fatto sentire sugli acquisti di carne delle famiglie che sono crollati del 9% nel caso di quella fresca di maiale, del 6% nel caso di quella bovina e dell’1% nel caso di quella di pollo come pure nel caso dei salumi. Il risultato è che si è scesi ai minimi dell’inizio del secolo per un alimento determinante per la salute come la carne, che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico, secondo elaborazioni su base dei dati Ismea.
Ad aumentare però - continua Coldiretti - non sono solo i consumi di ortofrutta fresca, ma buoni risultati hanno fatto segnare invece i legumi secchi con gli acquisti aumentati in valore del 5% nel 2015 con un forte balzo per i ceci in scatola (+11%), ma risultati positivi si hanno anche per le lenticchie secche con +7,2% la spesa e soprattutto per i mix di legumi secchi (+15%). In questo contesto le scelte degli italiani premiano anche la praticità con l’aumento nel 2015 dei consumi di verdure pronte per l'uso, cosiddette di quarta gamma, che fanno segnare in media un +2% della spesa, ma la percentuale sale al +3% per gli spinaci e addirittura al +6% per le carote.
Nel 2015 - rileva Coldiretti - si registra anche una svolta storica per il vino che, dopo anni, ha visto risalire le vendite delle bottiglie nei supermercati italiani del 2,8%. Ma è significativo che sul podio dei vini che hanno fatto registrare il maggior incremento delle vendite si trovino produzioni legate al territorio: si passa dal 34,2% di bottiglie stappate di Passerina marchigiana al 22,2% di Valpolicella Ripasso (Veneto) al 19,9% del Pecorino (Marche /Abruzzo), secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Infoscan Census per le vendite in volume di bottiglie da 0,75 litri. Infine, dice ancora Coldiretti, l’orientamento verso la qualità è confermato dall’aumento del 20% dell’acquisto di prodotti alimentari biologici senza l’uso della chimica fino al boom dei consumatori che chiedono la garanzia “Ogm free” e agli oltre 15 milioni di italiani che cercano prodotti a chilometro zero nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, che conferma la svolta green degli italiani a tavola nel 2015 per effetto di un deciso orientamento a fare scelte guidate oltre che dal prezzo, anche da attributi di salubrità e naturalità dei prodotti.
Un exploit da ricondurre all’ attenzione per il benessere, la forma fisica e la salute, oltre che la crescente diffusione di intolleranze alimentari. Una tendenza in forte ascesa nonostante il sovraprezzo poiché secondo l’ultimo rapporto Coop il 70% degli italiani è disposto a pagare di più un alimento del tutto naturale, il 65% per uno che garantisce l’assenza di Ogm, il 62% per un prodotto bio e il 60% per uno senza coloranti.
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