ricerche
16 Maggio 2022Insieme contano 30 locali tra l’Italia e l’estero, 600 collaboratori tra i due team e un fatturato aggregato che, alla fine del 2022, dovrebbe toccare i 40 milioni di euro. Uno sviluppo che non si ferma, con Berberè che cresce del 20% sugli stessi ristoranti, rispetto al 2019 e diventerà presto B-Corp e Miscusi che si prepara a due nuove aperture importanti: a giugno la seconda apertura a Londra e a settembre la terza a Torino. Il gruppo, si prepara ad un nuovo fundraising per accelerare l’espansione, conquistare le capitali Europee e superare a 100 milioni di euro di fatturato nel 2024.
Promotori dei “Good Carbs” e luoghi di aggregazione, Miscusi e Berberè sono uniti da una visione comune: rendere le persone felici diffondendo la dieta Mediterranea, dieta che la FAO dichiara tra le più salutari per l’umanità e il pianeta. Da un lato Berberè, dal 2010 impegnata a portare in tavola pizze realizzate con le migliori farine, tutte biologiche, solo lievito madre vivo, e lievitazione lenta.
Quarto posto nelle 50 Top Pizza fra le pizze artigianali più buone al mondo, Berberè ha fatto della qualità del prodotto e del servizio la propria strada. Dall’altro Miscusi, il brand della pasta certificato B-Corp, nato un paio d’anni prima del Covid ed entrato subito nel cuore della Gen Z Milanese, dopo diversi investimenti sperimentali in agricoltura rigenerativa ha appena lanciato un menù innovativo che riparte dalla terra.
“Ci conosciamo da tanti anni, ho sempre avuto molta stima di Salvatore e Matteo, due fratelli con una passione immensa per quello che fanno che si sente tutta quando mangi la loro pizza. Abbiamo investito in Berberè per iniziare un progetto che vedrà nascere un gruppo che mette a sistema prima di tutto tecnologia e filiera, i due asset che reputiamo più importanti per la rivoluzione di cui abbiamo bisogno: quella dei contadini - racconta Alberto Cartasegna, co-founder e CEO di Miscusi entrato a far parte del CDA di Berberè in seguito all’investimento.
Serve una rivoluzione copernicana: siamo quello che mangiamo. Dobbiamo conoscere e rispettare il cibo, ne va della nostra salute e di quella della nostra terra. Che poi è la stessa cosa. Guardo con grande positività al futuro: oggi si parla tanto di cambiamento climatico, il food giocherà un ruolo chiave, il 25% delle emissioni di CO2 deriva dalla produzione alimentare. Con Miscusi abbiamo investito milioni di euro in capitale umano e tecnologia, girando l’Italia in lungo e in largo, prendendo accordi diretti sui campi, disintermediando le logiche di mercato e costruendo una squadra di biologi, nutrizionisti, chef e agronomi. Adesso, Miscusi e Berberè uniscono le forze per proseguire, insieme, su questo percorso: preoccuparci della felicità dei nostri ospiti per portare in tavola un piatto sempre più gustoso, ma anche allo stesso tempo perfettamente digeribile ed estremamente rispettoso della terra e dei contadini che la lavorano”.
“In Miscusi abbiamo trovato delle persone con grandi competenze e con una visione simile alla nostra riguardo al fare impresa nella ristorazione nel nostro Paese. È stato bello da subito condividere le idee per trovare soluzioni, il Covid ci ha poi avvicinato ancor di più e abbiamo considerato l’opportunità di lavorare assieme su molti aspetti comuni per essere ancora più organizzati e affrontare i prossimi anni con competenza e strumenti, necessari per le sfide che ci attendono - commentano Salvatore e Matteo Aloe di Berberè - Così come, abbiamo fatto nel 2015 con l’entrata di Alce Nero, oggi abbiamo aperto le porte anche ad Alberto e a Miscusi, con la certezza che le tre aziende assieme potranno fare grandi cose per se stesse, per le persone che lavorano, per i clienti e per il pianeta”.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
24/01/2025
Aumento dei volumi, che raggiungono quota 425mila ettolitri di cui 150mila destinati al segmento fusti (+9%), delle performance delle bottiglie da 0,75 litri che superano quota 30 milioni con una...
24/01/2025
Quarantacinque mila mq di superficie espositiva, oltre 750 espositori e più di 100 eventi: questi i numeri della 49ª edizione di Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, in programma dal 3 al...
23/01/2025
Un semifreddo col cuore di crema al Vecchio Amaro del Capo: è la novità che segna il co-branding tra Gruppo Caffo 1915 e Bindi presentata in anteprima al Sigep 2025. Il Il dessert, pensato per...
23/01/2025
Una delle principali sfide del mondo della ristorazione è sicuramente la ricerca e selezione del personale. Oggi, questo processo è influenzato da nuove...
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy