pubblici esercizi
01 Ottobre 2021
L’Associazione Nazionale Magistrati e Fipe-Confcommercio sottoscrivono un protocollo per diffondere legalità e consapevolezza sui rischi per chi somministra alcol ai minori.
Non tutti, infatti, sanno quale rischio corrono se somministrano alcol a un minore di 16 anni, o un superalcolico a una donna incinta?
E tra i clienti, d’altro canto, non tutti sono edotti su quali sanzioni vengo irrogate a chi mente sulla propria età, ordinando un alcolico.
La ANM, attraverso la XV Commissione “Educazione alla legalità” - presieduta da Giacomo Ebner - promotrice dell’iniziativa, affiancherà Fipe in una serie di attività di sensibilizzazione nei confronti di clienti e gestori dei locali.
L’idea è quella di coinvolgere istituti scolastici e universitari nella predisposizione del materiale formativo sui corretti comportamenti da adottare. Inoltre, è prevista la diffusione dei materiali realizzati nel progetto #BereConsapevole, tra cui la ‘Guida al servizio per un consumo consapevole’ predisposta dalla Federazione in collaborazione con Federvini. Un pamphlet che analizza il fenomeno del consumo di alcol sia dal punto di vista del gestore del locale, che da quello dei consumatori, e punta a diffondere una serie di buone pratiche da adottare.
“I pubblici esercizi italiani – sottolinea il presidente della Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani – da sempre puntano sulla qualità della loro offerta e sulla professionalità del personale.
Siamo particolarmente contenti che questa responsabile posizione abbia raccolto l’interesse dell’Associazione Nazionale Magistrati, con la quale avviamo questo percorso di collaborazione con l’obiettivo di favorire una socialità corretta e coerente anche con i valori etico-morali, attenti cioè al benessere delle persone, contrastando eccessi e devianze che alimentano poi disagio sociale e malattie alcol correlate”.
Per questo, avviamo con entusiasmo la collaborazione con Fipe, volta a promuovere comportamenti responsabili e consapevoli tra i gestori di pubblici esercizi e tra i consumatori di alcol, soprattutto minorenni, pur nel rispetto della libertà d’impresa e delle esigenze di svago e divertimento, ma convinti che il rispetto delle regole e della salute possa favorire una movida più sana e una qualità della vita migliore per tutti. Oltre ad evitare spiacevoli episodi”.
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