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27 Luglio 2021
Da poche ore è stato pubblicato il 12esimo rapporto di sostenibilità di Ferrero: l'azienda è riuscita a tenere testa alle molteplici difficoltà causate dal coronavirus dando costantemente precedenza a salute e sicurezza dei propri dipendenti e consumatori. Per fronteggiare ed arginare quanto più possibile il dilagare dei contagi, il Gruppo ha diffuso capillarmente tutte le informazioni necessarie per impedire che il virus prendesse il sopravvento nelle filiere agricole, specialmente quelle localizzate nei Paesi sanitariamente meno avanzati, oltre a distribuire dispositivi per il rispetto delle norme igieniche.
«La pandemia ha radicalmente trasformato il mondo dell'industria e continua a produrre i suoi effetti in tutto il mondo» sostiene Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del Gruppo, che aggiunge: «Abbiamo reagito nel migliore dei modi, assegnando sempre la massima priorità alla salute e alla sicurezza dei dipendenti e dei consumatori. Vorrei dunque cogliere l'occasione per ringraziare tutti i dipendenti e i partner di Ferrero che nell'ultimo anno hanno fatto tutto il possibile per mettersi sempre al servizio dei clienti e per sostenere le comunità di cui siamo fieri di far parte».
Monitorare costantemente la situazione sanitaria non ha comunque impedito a Ferrero di raggiungere gli obiettivi prefissati di sostenibilità relativi alla protezione ambientale, approvvigionamento sostenibile degli ingredienti utilizzati, promozione di un consumo responsabile e valorizzazione delle persone. La lungimiranza che contraddistingue il Gruppo porta già ad identificare gli obiettivi da raggiungere nel prossimo decennio, in primis la riduzione delle emissioni di gas serra. A tal proposito Ferrero punta, entro il 2030, a dimezzare sia le emissioni delle proprie attività sia a ridurre del 43% quelle derivate da ogni tonnellata di prodotto realizzato.
«La nostra azienda non guarda solo alla produttività» afferma Lapo Civiletti, CEO del Gruppo. «Le partnership e collaborazioni si sono dimostrate essenziali per sostenere coloro che avevano bisogno di aiuto. Abbiamo ampliato la portata di questo obiettivo per includere il cioccolato acquistato da terzi, al fine di garantire la massima trasparenza della nostra filiera del cacao. Continuiamo ad utilizzare esclusivamente olio di palma 100% certificato Rspo come segregato e stiamo completando il processo di transizione per permettere anche alle aziende di recente acquisizione di essere in linea con i nostri standard di approvvigionamento responsabile» conclude Civiletti.
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