bevande
13 Gennaio 2021
"Ci stanno uccidendo. Tanti nostri dipendenti sono in attesa della cassa integrazione e il decreto Ristori è solo una mancetta". E' l'accusa che arriva al governo dallo chef stellato, presidente onorario di RistoItalia Gianfranco Vissani che venerdì aderirà all'iniziativa promossa dalla Confederazione Tutela Nazionale Imprese (Tni), il consorzio che rappresenta 40mila tra bar, ristoranti e alberghi italiani (Horeca): tutti a cena dalle 20 alle 22, ma senza somministrazione di cibo e bevande.
Per protestare i ristoratori simuleranno l'apertura serale con luci e musica accesa, la sala allestita con titolari, dipendenti e clienti presenti a pranzo. Poi si siederanno a tavola rispettando il distanziamento e senza consumare nulla.
Per "dimostrare - dice il portavoce della Confederazione Pasquale Naccari - che il virus non ha orario e che se si può pranzare, rispettando tutti i protocolli, si può anche cenare".
Perché, aggiunge, "un locale 'sicuro' alle ore 12 smette di esserlo alle 18? Se l'indice di contagio Rt è basso, se la regione è in zona gialla e le attività commerciali sono aperte, perché i ristoranti non possono lavorare a cena o nei fine settimana, non possono svolgere la loro attività in sicurezza, come accade per un negozio o un ufficio?".
Poco prima di dimettersi aprendo di fatto la crisi di governo, la a ministra delle Politiche agricole e alimentari Teresa Bellanova in una nota aveva precisato che sono 46.692 le domande per il Bonus Ristorazione. "In un mese abbiamo impegnato risorse per oltre 350 milioni di euro, rispondendo così alla totale richiesta arrivata dal mondo della ristorazione".
L'importo totale dei contributi richiesti via web è di oltre 221 milioni di euro per una media di 7.139,40 euro a domanda. Per concludere la fase istruttoria e completare la procedura attuativa, Poste "sarà pronta ad avviare i primi pagamenti verso la fine di gennaio, con le risorse già trasferite dal Mipaaf".
Tra le domande inoltrate ai fini del Bonus Ristorazione (in attuazione del Decreto agosto) 31.086 quelle presentate via web e 15.606 attraverso gli Uffici Postali, precisa ancora il Mipaaf in una nota. Poste Italiane è impegnata nella fase di completamento della lavorazione delle domande pervenute attraverso gli uffici postali. Presumendo che queste abbiano mediamente lo stesso importo di quelle pervenute via web, si può ragionevolmente prevedere che gli importi richiesti si aggireranno complessivamente intorno ai 345 milioni di euro.
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