caffè
13 Novembre 2013
Caffè al bar promosso a pieni voti dal 99% dei consumatori, mentre quasi il 60% pensa che l’espresso al ristorante sia di qualità peggiore. E’ solo una delle interessanti evidenze sul profilo del consumatore di caffè fuori casa, delle sue scelte e abitudini che emerge dalla ricerca “Gli italiani e il caffè” condotta da ApertaMente per conto dell'Istituto Nazionale Espresso Italiano e l'Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè.
L’indagine ha approfondito la complessa relazione tra gli italiani e il caffè confermando e smentendo convinzioni su una relazione molto importante.
Per esempio la ricerca ha scoperto che solo il 78% degli intervistati beve l'espresso.
Poco più di 3 clienti su 4 insomma. Il 7% opta per un caffè d’orzo, il 3% sceglie il ginseng. Il restante 12% “altro”.
Sono soprattutto gli uomini a scegliere il caffè (91%) contro il 67% di donne.
La ragione per cui si beve caffè è perchè se ne apprezza il sapore (risponde così l’86% dei consumatori). Esiste poi un 7% di abitudinari e un 5% che cita le caratteristiche e gli aspetti organolettici.
Le capsule
Per ora l’uso delle capsule domestiche è limitato al 14% dei consumatori. Tra le ragioni di questa scelta i rispondenti citano “la comodità e la praticità d’uso”, “l’assortimento, la varietà”, e “il buon gusto finale”.
Sembra esserci una correlazione tra l’utilizzo di cialde e il grado scolastico delle persone. Forse dipende anche dalla disponibilità economica che permette l’acquisto della macchina domestica.
I prezzi
Sul fronte dei prezzi un italiano su quattro afferma di essere disposto a pagare più di un euro a tazzina, una percentuale tutto sommato non eccessivamente bassa. E’ chiaro che a fronte di questo sovrapprezzo il cliente pretende “un caffè davvero buono”, “di alta qualità”, “di una marca nota”, “di un bar o ristorante famoso o in centro”.
Il “proprio bar”
La ragione principale che guida la scelta del bar dove consumare caffè è la comodità, seguita dal consiglio di amici. "Bevo il caffè sotto casa" per il 18%, "vicino al lavoro, scuola" il 13%, "lungo il tragitto" il 12%
La qualità rispetto al passato
Sul fronte della qualità in tazzina, la grande maggioranza degli intervistati non si sbilancia alla domanda se quello che bevono attualmente sia più o meno buono rispetto al passato. In ogni caso c’è una leggera predominanza di chi parla di un miglioramento rispetto a chi segnala un peggioramento dell’espresso al bar. In ogni caso il 99% degli intervistati considera generalmente “molto buono” o “abbastanza buono” il caffè al bar.
Bar e ristorante
Una nota dolente riguarda la considerazione del caffè bevuto al ristorante. Quasi il 60% ritiene che quello al ristorante sia peggiore di quello consumato al bar (il 40% “un po’ peggio”, il 19% “decisamente peggio”).
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