caffè
27 Aprile 2021L’intuizione alla base della nascita di CSC - Caffè Speciali Certificati 25 anni fa, fu di creare un gruppo per far fronte comune e assicurarsi la fornitura costante di caffè di qualità superiore certificata, creando un rapporto diretto con i produttori. «Sono tra i padri fondatori e ho guidato CSC con determinazione, girando il mondo e specializzandomi nell’assaggio del caffè - afferma Enrico Meschini. Penso sia giusto fare un passo indietro dopo tanti anni e so che Paola saprà fare tesoro di ciò che è stato fatto, delle idee più volte espresse e, perché no, delle mie conoscenze, per proseguire in modo nuovo e positivo il cammino dell’Associazione. Ho un grande motivo di orgoglio e un rimpianto. Comincio dal secondo: non essere riuscito a coinvolgere più torrefattori in un percorso di alta qualità che prende il via nei Paesi d’origine del caffè, probabilmente perché fino a pochi anni fa era una proposta troppo complessa e lontana dal vissuto della quasi totalità degli operatori. L’orgoglio è quello di avere anticipato e di molto il trend dei caffè speciali e il concetto di caffè di piantagione, che poi si sono diffusi nel mondo. Nel 1996 era una innovazione difficile da comprendere; poi molti hanno seguito la nostra via. Ma pochi hanno saputo instaurare quel rapporto duraturo e costruttivo con chi coltiva che per noi è garanzia di miglioramento costante della qualità del caffè prodotto anno dopo anno».
Consapevole dell’impegnativa eredità ricevuta, la nuova presidente Paola Goppion racconta: «Degli inizi di CSC ho il ricordo bellissimo di quando Sergio Goppion, guida della nostra azienda, mi disse “ci hanno invitati a far parte di un progetto dedicato alla ricerca del caffè di qualità”. Era il 1997, un anno dopo la costituzione dell’Associazione che, da allora, fa parte anche del nostro percorso di impegno nel proporre caffè speciali ai nostri baristi professionisti e al consumatore. Dalle riunioni con Enrico e con gli altri soci fondatori ho imparato molto, soprattutto la bellezza della responsabilità di continuare a fare ricerca e di proporsi con valori unici e veri. La qualità non è cosa vaga. Oggi noi soci abbiamo il dovere di portare avanti quello che, venticinque anni fa, era già tracciabilità, garanzia, assicurazione di caffè selezionati, rispetto del lavoro e nei riguardi dell’ambiente, temi ancora più attuali in questo moderno scenario del caffè. Speriamo di incontrare altri torrefattori pronti a condividere questi principi. Intanto, CSC si riconferma anche attraverso i rappresentanti della nuova generazione che svolgono un ruolo sempre più importante nelle nostre torrefazioni: questa è la cosa più bella e preziosa”.
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