18 Marzo 2016

Una partnership tra otto organizzazioni di sette differenti paesi – Germania, Belgio, Spagna, Italia, Colombia, Brasile, Indonesia – ha portato all’attenzione dell’Unione europea la necessità di offrire alle giovani generazioni nuove possibilità di studio e occupazione in un settore in cui possano dare il loro contributo, quello del caffè. Co-finanziato nell’ambito del programma Erasmus dell’Unione Europea, C.O.F.F.E.E. (Cooperation for fostering Education and Employability) si svilupperà nell’arco di un anno e mezzo circa, dal gennaio 2016 a luglio 2017, con l’obiettivo di realizzare diverse esperienze d’istruzione, a livello internazionale e relative all’intera filiera del caffè.
Grazie al finanziamento europeo, le realtà che aderiscono al progetto saranno in grado di offrire, a un prezzo accessibile, un iter formativo professionale e alcuni viaggi anche a persone che altrimenti, seppur molto motivate, non avrebbero la possibilità di parteciparvi. L’Unione Europea, infatti, provvederà alle spese di mobilità dei partecipanti favorendo così il coinvolgimento dei più giovani o di persone con una situazione disagiata. La selezione è gestita autonomamente dai partner, che possono destinare l’opportunità ad un massimo di due persone per ciascuna attività, sulla base della motivazione, delle aspettative professionali e dei propri sogni.
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Andrej Godina, presidente di Umami Area[/caption]
Il gruppo di partner comprende l’organizzazione no profit tedesca Starkmacher e.V., capofila del progetto e da sempre impegnata nello sviluppo della formazione per i giovani, seguita da realtà aziendali europee, produttori di caffè e un istituto scolastico italiano. «Il progetto C.O.F.F.E.E. è inedito, non solo perché promosso dall’Unione Europea, ma anche per la sua rilevanza internazionale e interculturale: si tratta di un reale scambio di competenze ed esperienze che coinvolge, da un lato, tre paesi produttori di caffè e dall’altro, quattro paesi consumatori», precisa Andrej Godina, presidente dell’associazione Umami Area, che supporta l’organizzazione dei campus formativi nonché coffee-expert direttamente coinvolto nella progettazione del programma.
La prima attività in calendario si svolgerà proprio nei pressi di Firenze, nella sede di Umami Area, dal 4 al 10 aprile 2016. Sedici volenterosi, provenienti dai paesi coinvolti, seguiranno la formazione sulla base dei percorsi del Coffee Diploma System della SCAE, Speciality Coffee Association of Europe, che comprendono diversi moduli, a loro volta suddivisi in tre livelli di approfondimento, da quello base, per chi è ancora alle prime armi a quello avanzato. I partecipanti studieranno tutti gli aspetti del caffè, dalla pianta alla preparazione al bar, passando attraverso la tostatura e la valutazione delle proprietà sensoriali del prodotto in tazza. «Sarà molto interessante - afferma Godina - lo scambio che potrà crearsi: ad esempio, chi proviene dalle piantagioni di caffè del Brasile e dell’Indonesia seguirà il corso sulle abilità del barista e, contemporaneamente, alcuni baristi europei approfondiranno il caffè dal punto di vista della sua botanica e lavorazione all’origine. La formazione non sarà solo univoca, dai trainer ai corsisti, ma al contrario potrà godere dell’esperienza di ognuno» conclude il presidente dell’associazione fiorentina. Durante la settimana saranno utilizzati i caffè Arabica del sud- est asiatico, forniti da Orang Utan Coffee.
Oltre alla settimana di coffee education in Italia, il progetto comprende la pianificazione e lo sviluppo di altre attività. Nell’autunno del 2016 un gruppo selezionato affronterà un viaggio di apprendimento in Brasile e, successivamente, ci sarà una seconda esperienza a Sumatra nel gennaio 2017. I due viaggi, della durata di 10 giorni ciascuno, comprenderanno workshop teorici e pratici nelle piantagioni di caffè, a contatto con i coltivatori e i produttori. Un’altra iniziativa riguarda lo sviluppo di una piattaforma online e, pertanto, la possibilità di offrire percorsi d’istruzione anche in Rete, aperti a tutti gli interessati.
La disoccupazione è diventata una questione importante in Paesi europei ed extra-europei, specie per i più giovani. Come sottolineato nel progetto C.O.F.F.E.E., lo sviluppo di nuovi sistemi d’istruzione, con migliori e più ampie sinergie con il mercato del lavoro, può contribuire ad affrontare le attuali sfide.
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