bevande
31 Maggio 2015
Aperto dal primo giorno di maggio, il padiglione "Vino, A Taste of Italy" è diventato già un luogo culto di Expo 2015, il primo dedicato alla produzione vitivinicola nella storia dell’Esposizione Universale. Inaugurato ufficialmente con l’opening day alla presenza del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, il padiglione attrae migliaia di visitatori ogni giorno.
"Siamo la patria della biodiversità anche a livello vitivinicolo con quasi 500 varietà di uve registrate e proprio per questo abbiamo voluto un padiglione dedicato al vino italiano in Expo", ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina. "Questo prodotto rappresenta una metafora perfetta della capacità italiana di reagire alla crisi e di vincere la sfida globale. Se pensiamo al percorso fatto dagli anni ‘80 ad oggi capiamo appieno la potenza dell’esperienza vitivinicola italiana, che oggi vale oltre 14 miliardi di euro con più di 5 miliardi di export. Basta ascoltare le reazioni affascinate dei visitatori che scoprono dentro ‘Vino – A taste of Italy’ storia, tradizione, innovazione di questo mondo attraverso i cinque sensi. C’è in mostra tutta la forza del vino, il legame tra saper fare e bellezza dei paesaggi viticoli, tra innovazione e sguardo al futuro. C’è in mostra l’Italia".
Il padiglione, realizzato dal Mipaaf con Veronafiere-Vinitaly seguendo le linee di un Comitato Scientifico nominato appositamente, è una installazione dell’architetto Italo Rota e racconta la storia del vino italiano, di Enotria, le radici e la profonda cultura che caratterizza questo prodotto di eccellenza dell’agricoltura italiana. Una storia fatta di conoscenza, di coraggio, di sapienza e duro lavoro; una storia, in primis, di amore per la terra, curata, alimentata, nei secoli protetta e custodita e che il Museo del Vino Lungarotti a Torgiano ha contribuito con il proprio prestito a raccontare, attraverso reperti archeologici di recipienti per bere il vino, appartenenti a tutte le epoche: da brocche e contenitori di oltre duemila anni fa, passando per esemplari rinascimentale settecenteschi, fino alle libere interpretazioni di artisti e designer novecenteschi e contemporanei.
Il Padiglione del Vino mette in mostra davanti al mondo l’unicità e l’ineguagliabile biodiversità vitivinicola italiana da preservare, su cui costantemente lavora l’intero comparto con impegno. A testimonianza di tale missione comune il Padiglione ospita l’esposizione del progetto "Viva, The Italian style to measure and to improve the sustainability performance in vineyard and wine production", realizzato dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con importanti produttori provenienti da tutta Italia. Il padiglione, attraverso le 1.400 etichette esposte nell’Enoteca del Futuro racconta così un patrimonio unico di 594 vitigni, di cui ben 544 autoctoni. Dietro ad ognuno di questi esiste una storia che va conosciuta per comprendere e apprezzare ogni singolo vino, ed è questa cultura che la Vinitaly International Academy con le sue attività formative porta nel mondo da tempo, e che ora che il mondo si riunisce a Expo condivide con i visitatori tra iniziative e eventi speciali.
Con l’inaugurazione di oggi si intensifica anche il programma ufficiale dei numerosi appuntamenti che animeranno il padiglione. "Il vino nella tradizione gastronomica italiana" ha aperto il ciclo "Sei Viaggi nell’Italia del Vino", curato dal Comitato Scientifico, presieduto da Riccardo Cotarella, per approfondire le principali tematiche legate al comparto, dalla produzione alla scienza, dalla salute alla sostenibilità, fino alle prospettive per il futuro. A condurre l’evento importanti critici, esperti e editori accompagnati dagli chef stellati Heinz Beck e Niko Romito. I numerosi ospiti hanno brindato con gli spumanti Trentodoc accompagnati da una degustazione di prodotti di Casa Ferrarini.
In programma anche numerosi appuntamenti realizzati con il supporto di Civiltà del Bere e Gambero Rosso, che verranno segnalati nel corso della manifestazione attraverso il sito www.vino2015.it. "Il Padiglione “Vino – A Taste of Italy” è un progetto che Vinitaly ha potuto realizzare su commissione del MIPAAF grazie ai suoi cinquant’anni di storia. È il punto di arrivo di decenni di esperienza maturata nel raccontare al mondo l’unicità del nostro comparto, sia a Verona che nei Paesi che costantemente tocchiamo con le nostre attività internazionali. Lo abbiamo però vissuto anche come un punto di partenza perché ci ha permesso in questi ultimi mesi, durante la promozione del padiglione stesso nell’ambito delle tappe di Vinitaly International, di rafforzare il messaggio e l’immagine di un’Italia che funziona e che ha prodotti, conoscenze e competenze esclusive da offrire al mondo. Un messaggio che continueremo a portare in modo incisivo oltre confine durante tutto il periodo dell’Esposizione Universale, a partire dal prossimo giugno a New York e subito dopo a Chicago", ha affermato Ettore Riello, presidente di Veronafiere.
"Il padiglione è stato pensato proprio per parlare al pubblico che poco conosce questo meraviglioso mondo, soprattutto straniero, più lontano da noi non solo geograficamente ma anche come approccio e cultura. E se, come più volte abbiamo detto e condiviso, la conoscenza è elemento fondante anche per la crescita corretta e sostenibile del comparto in termini di business, metteremo a frutto nel corso di Expo anche tutte le importanti attività che abbiamo svolto nel tempo per portare delegazioni di operatori straniere in visita, così che quello stesso messaggio di biodiversità e qualità che portiamo loro costantemente possa passare anche attraverso la più che mai scenografica e incisiva cornice di Vino – A Taste of Italy", ha poi concluso il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.
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