ricerche
10 Aprile 2014
Il tappo di sughero è considerato dagli italiani la migliore chiusura per proteggere la qualità del vino. E’ quanto risulta da un’indagine condotta da Astraricerche su un campione di persone tra i 18 e i 65 anni, consumatori e acquirenti di vino, nell’ambito della II Campagna Internazionale di promozione del sughero, sostenuta quest’anno da un ambasciatore d’eccezione: lo chef Carlo Cracco. La campagna inoltre è promossa e finanziata da APCOR (Associazione Portoghese dei Produttori di Sughero), da Assoimballaggi/Federlegnoarredo e Rilegno, insieme alle aziende produttrici Amorim Cork Italia, Sugherificio Ganau, Sugherificio Molinas e Mureddu Sugheri.
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Carlo Cracco[/caption]
La tendenza a privilegiare bottiglie tappate con il sughero era già emersa in un sondaggio condotto in occasione della I Campagna Internazionale a sostegno del sughero, ma in quest’ultima ricerca si conferma e si rafforza ulteriormente. Il tappo di sughero ha del resto al proprio arco più asset per convincere: l'80% degli intervistati (percentuale che sale al 91% tra i 45-54enni e scende al 60% tra i 18-24enni) si dice infatti convinto che non solo protegge la qualità del vino, ma è anche in grado di conferirgli maggior valore rispetto ad altri tipi di tappatura. Inoltre, per quasi la totalità, stappare e annusare il tappo aumenta il piacere del consumo di vino. E della stessa opinione sono anche i più giovani, pur se in misura più contenuta (75%).
Dall’analisi emerge però anche che la popolazione italiana è divisa in due sul livello di familiarità con questo materiale: circa la metà ne ha una conoscenza molto limitata (in particolare tra le donne e negli intervistati tra i 18 e i 44 anni), mentre solo il 19% ne conosce bene le caratteristiche (per la maggior parte uomini e persone tra i 45 e i 65 anni). Più in dettaglio, il 68% degli intervistati sa che si tratta di un materiale totalmente riciclabile, anche se sugli aspetti ambientali del sughero c’è ancora poca conoscenza. Meno della metà, tuttavia, sa che il sughero si estrae dalla quercia senza abbatterla (48%). E non superano il 30% del campione le persone che sono coscienti del ruolo fondamentale delle sugherete nella salvaguardia di specie animali e vegetali a rischio di estinzione. Per quanto riguarda la regione italiana in cui si produce la maggior quantità di sughero, il 44% degli intervistati ha correttamente indicato la Sardegna, ma tra i giovani la percentuale scende al 20%.
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