birra
06 Dicembre 2017
Il colosso della birra Anheuse-Bush InBev nel mirino della Commissione europea: è sospettata dai servizi antitrust diretti da Margrethe Vestager di aver abusato della sua posizione dominante in Belgio, Paese natale della compagnia.
La multinazionale è accusata di aver imposto delle restrizioni all'importazione dei popolari marchi Stella Artois e Leffe da Olanda e Francia, dove i due prodotti sono meno cari grazie alla più forte concorrenza sui loro mercati. "I consumatori belgi potrebbero essere stati costretti a pagare di pià per comprare le loro birre preferite", ha detto Vestager: «Secondo i nostri risultati preliminari, AB InBev ha deliberatamente impedito l’importazione in Belgio di birre meno costose provenienti dalla Francia e dai Paesi Bassi, a scapito dei consumatori belgi».
Questa, in sintesi, l’accusa. Una Jupiler o una Leffe non hanno lo stesso costo. Se un ristoratore belga le fa arrivare da Francia o Paesi Bassi stacca un assegno meno pesante rispetto a quello emesso a favore dei rivenditori nazionali. Ebbene - riporta La Stampa -, Ab InBev avrebbe modificato le sue lattine di birra Jupiler e Leffe nei Paesi Bassi e in Francia per rendere questi prodotti più difficili da vendere in Belgio, alterando le informazioni linguistiche. Avrebbe rimosso il testo francese dalle sue lattine nei Paesi Bassi e il testo olandese dei suoi barattoli in Francia, per impedire la loro vendita nelle regioni francofoni e di lingua olandese del Belgio. Ancora, la stessa Ab InBev avrebbe rifiutato o limitato la vendita di determinati prodotti a rivenditori olandesi e limitato la disponibilità di alcune promozioni in cui vi era il rischio che questi dettaglianti avrebbero quindi venduto i prodotti in Belgio.
Praticamente Ab InBev vende i propri prodotti agli Stati membri, ma non permette che questi li rivendano in Belgio a prezzi inferiori di quelli praticati dalla stessa In Bev su territorio belga. Una pratica che sarebbe contraria alle regole comunitaria sulla concorrenza.
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