arredamento
01 Settembre 2014Anche gli arredi se cambiano il loro luogo naturale, quello per il quale sono stati pensati, si arricchiscono di significati metaforici… ecco come arredi da “interno” escono all’aperto e quelli da “esterno” ricollocati in sala, magari adiacenti ad una finestra, mettono in forte relazione i due mondi per unirli. Il risultato può essere sofisticato e inaspettato.
Ibridazione degli spazi
Il Soho a Milano in Via Tortona, 12 è il perfetto esempio per analizzare la scelta contemporanea di ibridazione degli spazi. Questo locale, infatti, enfatizza il forte rapporto di richiamo con ambiti intimi e domestici trasportati in un contesto pubblico come un ristorante. Il ristorante è ubicato in una vecchia casa in zona Navigli-Porta Genova da cui si accede tramite un corridoi esterno coperto e arredato, una sorta di androne privato. Da questo stretto passaggio si arriva ad un piccolo giardino, si attraversa la veranda ed infine si entra al chiuso, nel ristorante vero e proprio. Il concetto del percorso al contrario (dall’esterno verso l’interno) prepara al mood del ristorante. Un piccolo spazio verde senza barriere nette tra dentro e fuori. Questo piccolo e nascosto ristorante-giardino ci allontana dal caos metropolitano per farci entrare in una sorta di “casa” segreta.Il ristorante ha anche la funzione di vetrina per arredi ed accessori. Un esempio è quello di Agape che mette in scena la grande vasca da bagno in veranda. Un altro sono gli arredi per esterni di Emu. Interessante anche l’intervento green nei grandi vasi bianchi che sposta all’interno il verde creando continuità con il giardino-veranda. Il rapporto fra esterno ed interno diventa ancora più interessante quando è permeabile e continuo.
[caption id="attachment_30296" align="aligncenter" width="384"] Soho Milano[/caption]
In giardino come a casa
Sempre in zona Tortona-Navigli a Milano troviamo Al Fresco (www.alfrescomilano.it/il-luogo), ristorante che nasce dalla trasformazione di uno spazio industriale da showroom di arredi per esterni (Dedon), a locale dal sapore francese. Sia gli interni che il grande giardino sono curatissimi e il senso di elevato comfort percepito deriva anche agli arredi della Compagnia dei Giardini e alla cura del verde progettata dal garden designer Emanuele Bortolotti (studio AG&P- www.agep.it). La serra e le vetrate tipiche dei capannoni milanesi rendono questo bistrot all’italiana molto suggestivo anche la sera. Le lampade a piantana, puntuali sui tavoli, ricordano le classiche campane da interni. Questo particolare evidenzia la forte relazione con un ambiente domestico e sposta il mood da giardino a quello di casa riscaldando tutta l’area in maniera suggestiva. Riconosciamo fra gli arredi presenti in giardino la culla di Dedon Nestrest disegnata da D.Pouzet e F. Frety (www.dedon.de/it), che spicca fra le piante colorate, gli arredi in midollino più classici e i tavolini e sedie retrò in ferro. Suggestivo il grande elemento a focolare collocato al centro di uno spiazzo, che sottolinea e amplifica la convivialità, grazie a un elemento potente come il fuoco. La qualità della cucina è garantita grazie allo Chef giapponese Kokichi Takahashi (a curriculum esperienza con Carlo Cracco e Andrea Berton) che propone piatti gourmet di buona cucina mediterranea e alla consulenza di Negrini e Pisani.
Un progetto interessante nasce dall’idea dello studio Bomm e prodotto da ‘Fieldfurniture e Sit & Heat’ che insieme ripensano alle sedute da esterno intese come set unici formati da panca e tavolo. L’idea è quella di creare un sistema flessibile che possa adattarsi a differenti ambiti commerciali e di intrattenimento gastronomico. Ritorna la tendenza di studiare elementi che possano adattarsi e sconfinare dai confini classici del tavolo e seduta da esterno. Questa seduta formata da un’unica unità modulare e sostenibile nasce dal riutilizzo del pallet da magazzino. La seduta in legno è formata da diversi elementi che in modo unitario assecondano differenti funzioni: le panche tavolo da 4 posti creano una sala all’aperto; unita con i moduli cottura tecnici crea, invece, un vero e proprio ristorante free flow portatile. Questo sistema è stato utilizzato anche per eventi pop up creando bar e ristoranti temporanei in mezzo al verde. Fieldfurniture insieme a Sit & Heat risolve il tema della stagionalità inserendo nelle sedute un comodo sistema riscaldante per combattere le stagioni intermedie.
Durante l’ultima edizione del Salone del Mobile Extremis ha presentato Marina: un lunghissimo tavolo che attraversa ambienti diversi: giardino, sala e ufficio. Da un contesto all’altro si trasforma con estrema duttilità da mobile da esterno corredato da panche, in tavolo da pranzo e da ufficio. Il tavolo modulare si allunga a seconda dell’ambiente e dello spazio. Interessante è anche il tavolo con ombrellone Abachus. L’idea è di ripensare il modello classico in una versione contemporanea per una consumazione veloce e informale. I manubri in gomma aiutano a stare in piedi come un appoggio. La versione di Gargantua si presenta invece nella versione più classica con seduta a panca. Elementi che possono essere inseriti in spazi aperti per enoteche paninoteche e bar. Picnik invece è un modello più urban, creato da un unico pezzo tagliato e sagomato salva-spazio, che mantiene le postazioni in ordine e fisse sul layout definito.
Nei Chiostri della Società Umanitaria, al Fuorisalone, è andata in scena la collezione outdoor 2014 di Paola Lenti. Sedute, lettini, piattaforme, pouf, poltrone, sedie e tavoli, ma anche ombrelloni e strutture per fare ombra. La costante nella ricerca della Lenti è la qualità dei materiali, durevoli nel tempo e resistenti. I materiali vengono declinati in textures coloratissime e ricercate. Interessante è il sistema Resort and Bistrò, stile e funzionalità con una combinazione di cromie e disegni vagamente vintage e Hipster. Un altro sistema interessante è la copertura Pavillion costituita da un “tetto” esagonale e da pannelli laterali di supporto. Grazie a giunti per l’incastro, Pavillion si può modulare a seconda della necessità aumentando i propri elementi e di conseguenza la superficie. Anche questo elemento segue le tendenze del design contemporaneo senza trascurare gli aspetti tecnici e funzionali.
Una lampada con proporzioni delicate, con un alto valore materico e di carattere. Tre gambe di legno, pronte per l’outdoor, creano una forma iconica che riscalderà ogni spazio con una perfetta illuminazione. È Babà la novità 2014 di Serralunga una lampada da esterno che ha il mood caldo da interni, questa forse è la sua forza.Lounguette armchair è la poltrona che accompagna questa lampada nelle forme e nei materiali, anche questa poltrona risulta morbida ed accogliente. Uno sgabello intelligente è Cork , firmato Naoto Fukasawa, si trasforma in contenitore/sgabello grazie al funzionale tappo in sughero. Può essere utilizzato come sgabello ma anche per mantenere in fresco il vino o delle bibite, in una forma contemporanea. Per ambiti in cui convivono multifunzioni potrebbe essere interessante come contenitore per tenere in ordine riviste e giornali o coperte come si usa nei bar di Copenaghen.
SwingMe di Daniel Pouzet è un nido accogliente ed elegante formato da quattro fili di fibre intrecciate, ognuna con una forma diversa, di consistenza e di colore. Il risultato è una spaziosa zona relax in cui l’utente può godere appieno del sole, in giardino con un cocktail o una tazza di tè. Fedro è un’altra seduta interessante e facile da poter inserire in spazi aperti. Consente di oscillare avanti e indietro a piacimento, usando le gambe e i piedi per controllare il movimento. Leggero, portatile , impilabile ed estremamente confortevole.
Consuelo Redaelli, titolare dello studio Toolskit di Milano, è specializzata in progettazione d’interni per bar, ristoranti, mense aziendali, stand, allestimenti temporanei fieristici, chioschi e isole tipiche e di progetti di comunicazione a 360° e di eventi, realizzati chiavi in mano. È anche docente presso all’Istituto Europeo di Design Milano IED nel corso di tesi di interior design. toolskit.it
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