birra
29 Novembre 2024Promuovere il luppolo coltivato in Italia e rendere la filiera brassicola maggiormente competitiva sul mercato: con questo intento è stato siglato il protocollo d’intesa tra Carlsberg Italia e Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria).
Attraverso tale accordo, in particolare, Carlsberg e Crea intendono fornire consulenza e supportare le aziende del luppolo nell’adozione di tecnologie di precisione per la gestione delle colture, svolgere attività di formazione per gli agricoltori impegnati nella produzione di luppolo o interessati ad avviarne la produzione, con riferimento a tecniche colturali sostenibili nell’uso delle risorse naturali e ambientali oltre che relative al tema dell’innovazione genetica, promuovere il diretto coinvolgimento delle imprese agricole e delle loro rappresentanze nel processo di realizzazione e di progettazione dell'innovazione.
«Per noi il Crea rappresenta un partner strategico perché la ricerca e lo sviluppo tecnologico nei processi produttivi ricoprono da sempre un ruolo rilevante nel Gruppo Carlsberg: questa intesa ribadisce dunque l’importanza anche in Italia di supportare il territorio agricolo locale per una filiera brassicola più sostenibile, efficiente e competitiva», dichiara Olivier Dubost, managing director di Carlsberg Italia.
«La valorizzazione del luppolo coltivato in Italia è una priorità per Carlsberg Italia ormai da alcuni anni, tanto da averlo inserito nell’intera gamma del Birrificio Angelo Poretti - aggiunge Serena Savoca, direttrice marketing&corporate di Carlsberg Italia -. Con il Crea intendiamo rafforzare l'impegno a favore delle aziende italiane impegnate nello sviluppo della coltivazione del luppolo nel nostro Paese, contribuendo così alla crescita del “made in Italy” nel settore agroalimentare e alla crescita della filiera produttiva del luppolo nazionale. Ǫuesto percorso è in linea con la nostra strategia ESG di Gruppo, che, tra i suoi pilastri, promuove un’agricoltura a basso impatto, ponendo l’accento sulla territorialità e sulla vicinanza alla realtà agricola italiana».
«Auspichiamo che questo sia solo il primo di una lunga serie di accordi da siglare con le nostre eccellenze imprenditoriali che intendono favorire sinergie virtuose per creare veri e propri ecosistemi di innovazione, imprescindibili per raggiungere qualsiasi obiettivo di sviluppo sostenibile e per vincere la battaglia della competitività sui mercati» conclude Andrea Rocchi, presidente Crea.
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