grappa
11 Marzo 2024
E'stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste che adotta le disposizioni sulla costituzione e il riconoscimento dei consorzi di tutela per le indicazioni geografiche delle bevande spiritose.
Un passo questo che arriva poche settimane dopo l'approvazione a Bruxelles della riforma del sistema europeo delle Indicazioni Geografiche. Grazie ad essa, il nuovo Regolamento unico sul cibo, il vino e le bevande spiritose a Indicazione Geografica mette insieme per la prima volta tutte le produzioni del mondo dell’agroalimentare, del vino e delle bevande spiritose a Indicazione Geografica in un’unica base legislativa, rafforzando il ruolo dei Consorzi di tutela e fornendo strumenti più efficaci per uno sviluppo competitivo e sostenibile del settore delle produzioni di qualità.
Un percorso che, da parte italiana, guidato dal relatore Paolo De Castro e che ha visto collaborare tutto il sistema italiano dei Consorzi di tutela e delle istituzioni del settore per includere nel testo gli elementi prioritari allo sviluppo sostenibile del comparto di primaria importanza nell’agroalimentare del Paese.
“I Consorzi di tutela si stanno dimostrando un importantissimo veicolo per il successo delle produzioni agroalimentari e vitivinicole di qualità in un sistema come il nostro le cui caratteristiche organizzative, dimensionali e finanziarie non consentono di affrontare i mercati esteri. Le bevande spiritose a Indicazione Geografica soffrivano da tempo della mancanza di una procedura per il riconoscimento dei propri Consorzi di Tutela, come già previsto per i vini e le specialità alimentari, e finalmente con la pubblicazione del Decreto da oggi essa è disponibile. Il decreto odierno va a colmare un vuoto normativo, ponendo il trattamento dei diversi Consorzi di Tutela su un piano omogeneo, esattamente come ha inteso fare la nuova Riforma Europea delle Indicazioni Geografiche, che accomuna i prodotti vitivinicoli, gli alimentari e le bevande alcoliche”, ha detto Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti e Liquori di AssoDistil.
“Le Ig bevande spiritose come la Grappa vantano centinaia di anni di storia, tramandati di generazione in generazione, e costituiscono l’emblema del patrimonio agroalimentare tricolore. La cultura del bere bene e moderatamente, tipica dei nostri distillati ad indicazione geografica – che rientrano, non a caso, nelle acquaviti 'da meditazione' -, trova finalmente il veicolo ideale per farsi conoscere anche in mercati finora inesplorati e per consolidare la loro posizione sia in Italia che nel panorama mondiale degli spirits. Una cultura che potrà ora raccontarsi attraverso un'unica voce, quella dei Consorzi di tutela, che raccoglieranno lo spirito della grande tradizione delle distillerie italiane", ha aggiunto Sebastiano Caffo, Presidente del Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa.
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