attualità
13 Aprile 2023
È stato presentato il nuovo disegno di legge per la tutela e la difesa dei locali storici d’Italia, promosso dal vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio alla presenza di Enrico Magenes, presidente dell’Associazione Locali storici italiani, e di Magda Antinioli, docente di Economia del turismo all’Università Bocconi di Milano.
Lo scopo del ddl è di valorizzare e proteggere, grazie a un fondo di 150 milioni di euro ‒ da destinare a restauri, contributi per l’affitto o esenzione dalle imposte ‒, quelle attività commerciali che abbiano alle spalle almeno 70 anni di storia e che abbiano mantenuto arredi originali e cimeli a testimonianza del loro interesse storico, culturale, identitario e artistico. Questi ‘criteri di ammissione’, che si stima possano riguardare circa 300 locali, sono ricalcati sulle direttive dell’Associazione Locali storici italiani, che per ora conta 200 soci in tutta Italia, registrati nell’omonima guida e la cui età media sfiora i 150 anni.
Tra crisi pandemica e crisi energetica, la sfida alla sopravvivenza di realtà di questo tipo è più attuale che mai, considerando l’incalzare di catene e multinazionali che potrebbero soppiantarle molto facilmente. Il ddl vuole così porsi nel solco tracciato dalle convenzioni Unesco a tutela del patrimonio immateriale, che più che mai riguarda questi veri e propri baluardi dell’identità culturale collettiva.
Lo confermano le parole di Enrico Magenes: “Il testo che abbiamo contribuito a realizzare segna senz’altro una svolta per le prospettive di autentiche icone dell’italianità. Questi pionieri del made in Italy rimangono ancora una discriminante fondamentale nella scelta del luogo di soggiorno da parte di un turismo internazionale di alto profilo, in grado di apprezzarne non solo lo stile e la qualità dell’accoglienza ma anche la storia, gli aneddoti e l’arte”.
Del resto quanti altri locali potrebbero vantare ospiti illustri quanto Giorgio de Chirico, fisso al Caffè Greco di Roma, Totò, amante del Ristorante la Bersagliera di Napoli, Frank Sinatra, fan del pesto dello Zeffirino di Genova, o perfino Napoleone, di passaggio all’Antica Locanda Mincio a Valeggio sul Mincio?
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