bevande
07 Gennaio 2014
[caption id="attachment_17228" align="alignleft" width="259"]
Lamberto Vallarino Gancia[/caption]
Gli aumenti delle accise sulle bevande alcoliche non finiscono ancora: il Governo ha introdotto nel decreto legge Imu/Bankitalia una norma applicativa alla legge di conversione del decreto legge sui beni culturali (DL91) autorizzando il direttore delle Dogane a determinare gli aumenti di accise con i quali raggiungere un maggior gettito di 28 milioni nel 2014 e di 20 milioni nel 2015. E la mossa non ha mancato di suscitare preoccupazione tra gli operatori del settore. «Gli interventi che prevedono aumenti ogni tre mesi - afferma il presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia - provocano grandi difficoltà a tutto il comparto delle bevande alcoliche. Ogni volta che aumenta un’accisa, le imprese devono necessariamente rivedere i meccanismi di programmazione interni e, considerando le temporalità ristrette tra un intervento e l’altro, questo comporterà certamente una maggiore confusione nella gestione e nel funzionamento dell’intera filiera, diretta e indiretta. Questi ulteriori aumenti andranno ad aggiungersi a quelli già adottati con il Decreto Legge 91, successivamente aumentati con il Decreto Legge Scuola: in pratica i produttori di birra, vini liquorosi, vini aromatizzati, aperitivi, acquaviti e liquori hanno affrontato un primo aumento di oltre il 12% il 10 ottobre scorso e devono ora affrontare altri tre aumenti di imposta: il primo gennaio 2014 (già definito anche negli importi), il primo marzo 2014 (ma si è in attesa di conferma della data e dell’importo) e il primo gennaio 2015, (data già certa, ma importo da confermare). Alla fine del periodo l’aumento sarà superiore al 30%, ma ciò che è ancora più grave sono i costi ammnistrativi collegati alle continue variazioni. Di fatto ogni tre mesi gli operatori devono modificare anche le fidejussioni e le garanzie a favore dello Stato con costi aggiuntivi folli. Ed è a tutti noto che lo scenario attuale non consente di scaricare sul consumatore, già destinatario della accisa in quanto imposta sui consumi, anche i costi di queste complicazioni». Ma non è tutto. «A questa complessa e onerosa gestione amministrativa - aggiunge Gancia - si aggiungerà uno stato di confusione nei confronti della Distribuzione per il continuo variare degli importi di accisa». Il quadro è quindi piuttosto critico. «Nonostante le richieste dei produttori, il Governo è però rimasto sordo a ogni confronto - conclude Gancia -. Anche sul timing dei ritocchi. Salvo, evidentemente, augurarsi in cuor suo che i consumi non continuino a scendere, altrimenti salteranno anche le coperture».
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
05/12/2025
Fiori italiani, tecnica e una visione firmata Dom Carella. Ecco com’è davvero
A cura di Rossella De Stefano
05/12/2025
Si chiama Alba la nuova linea di refrigerazione pensata per i segmenti Food&Beverage e Horeca. Presentate in anteprima durante l'ultima edizione di Hostmilano - il lancio commerciale è...
05/12/2025
C'è anche Roberto Pierucci, ceo di RCR Cristalleria Italiana, tra i premiati dei CE Italian Awards 2025, co-organizzati da Business International – la Knowledge Unit di Fiera Milano SpA – e...
05/12/2025
È tutto pronto per l’ottava edizione del Trieste Coffee Experts, di cui Mixer sarà Media partner. La community del caffè sta per riunirsi presso il Savoia Excelsior Palace di Trieste per due...
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy