food
13 Dicembre 2013
Quello che non va proprio è che viviamo immersi in un paradosso macroscopico e che ci siamo assuefatti dinnanzi alla sua illogicità. Sembriamo non accorgerci che in un pianeta ormai con il fiato corto, dove le risorse cominciano a scarseggiare (nonostante il 40% della superficie terrestre sia adibita a colture e in 50 anni sia stato triplicato l’utilizzo di acqua), dove l’obesità sta raggiungendo livelli epidemici e lo spreco alimentare tocca picchi vertiginosi, ci sia ancora chi muore di fame.
Serve un impegno condiviso perché l’alimentazione diventi equa e sostenibile per tutti: per gli uomini, gli animali e il pianeta nella sua interezza. Ecco perché il WWF, da anni sulla breccia in difesa di questo principio, ha colto al volo l’opportunità offerta dal Expo 2015 Nutrire il pianeta, energie per la vita, siglando l’accordo che lo include tra i “non official participants” dell’evento, ruolo riservato alle organizzazioni della società civile. La roadmap WWF verso l’EXPO ha preso l’avvio l’11 ottobre a Milano con l’evento “Ridurre lo spreco alimentare: una ricetta per salvare il pianeta”, durante il quale sono stati presentati il primo rapporto WWF “Quanta natura sprechiamo?” sulle pressioni ambientali degli sprechi alimentari in Italia e l’indagine Eurisko “Lo spreco alimentare delle famiglie italiane”.
Ma questo non è stato che un assaggio: l’impegno dell’associazione del panda proseguirà fino al 2015 con varie iniziative che rientrano all’interno del macro progetto “One Planet Food”, finalizzato a coinvolgere tutti gli stakeholders: dai cittadini, alle istituzioni, dal no profit a industria e Gdo.Come quella degli Orti urbani – “Coltiviamo la natura in città”, per cui si prevede una speciale collaborazione con la community Grow the planet con l’idea di progettare e coltivare il proprio piccolo orticello, in un percorso ideale versa il nutrimento sostenibile.Oppure come il carrello della spesa virtuale, il programma online che calcola gli impatti sul pianeta delle proprie abitudini alimentari (anche in inglese sul sito della campagna UNEP-FAO “Think.Eat.Save”) una sorta di scontrino ambientale dei cibi acquistati. Altra iniziativa che, in vista dell’Esposizione Universale, acquista un significato ancora più profondo è quella di organizzare delle produzioni agricole sostenibili all’interno di alcune oasi WWF, tra cui quella di Vanzago, poco distante dal sito di Expo 2015.Un carnet ricco senza dubbio, per una sfida importante che deve essere vinta: nutrire i 7 miliardi di persone che vivono sul Pianeta (e i 9 che ci vivranno fra 30 anni) e farlo in maniera sostenibile.
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