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BEVERAGE & GROCERY
A
sa Griggs Candler è
stato indubbiamente
uno dei grandi mar-
keter nella storia dei
consumi di massa. Eppure la saga
che lo vide trasformare Coca-Cola
da prodotto locale, posizionato tra
i rimedi farmaceutici, in un colos-
so delle bevande dissetanti non è
(da noi) molto nota. Ricordarla ci
aiuta però a comprendere meglio
il profondo cambiamento che
percorrerà il mondo delle bevande
ai gusti.
Precursore del
chilometro zero
Dopo il 1890, Coca-Cola, oltre ad
essere una specialità preparata da
un numero crescente di farmacisti
con le loro soda-fountain, iniziò
ad essere venduta già imbottiglia-
ta: una soluzione che, tuttavia, non
convinse Candler fin dall’inizio.
Trasportare acqua sciroppata in
giro per l’America gli sembrava
semplicemente privo di senso. Per
questo, nel 1899, egli concesse a
Benjamin F. Thomas e Joseph B.
Whitehead, due baldi imprendi-
tori di Chattanooga (TN), di ac-
quistare lo sciroppo concentrato,
aggiungervi l’acqua necessaria
e distribuire il tutto localmente.
A una condizione, però: Ben &
Joe erano vincolati ad usare la
sempiterna bottiglia “contour”,
così come migliaia di altri imbot-
tigliatori che progressivamente
avrebbero conquistato ogni mer-
cato praticando ante-litteram il
“Km-zero”. Il genio di Asa aveva
intravisto l’opportunità di ridurre
i costi e creare un network di im-
prenditori aggressivi al servizio di
Coca-Cola per la conquista di un
immenso territorio.
OSSERVATORIO BEVERAGE
Daniele Tirelli
PRODURRE UNA BEVANDA GASSATA DEL TUTTO SIMILE
A QUELLA IN COMMERCIO, ANZI ADATTATA COME
INTENSITÀ DI SAPORE ALLE PREFERENZE INDIVIDUALI,
È LA PROMESSA DEGLI ARRICCHITORI DI GUSTO
di Daniele Tirelli, Presidente Popai
Bibite fai da te,
la rivoluzione
domestica
I vantaggi
degli enhancer
Oggi, una serie di convergenze tec-
nologiche e nuovi processi culturali
promettono al concetto di Candler
di muovere un ulteriore passo in
avanti: la preparazione individuale,
a casa propria, di bevande dissetanti
gassate o no. Per quanto il mercato
Italiano non ne sia ancora stato toc-
cato, la rivoluzione dei “flavor en-
hancer” è solo questione di tempo.
A differenza dei tradizionali scirop-
pi ai vari gusti, questi “arricchitori
del sapore” evidenziano specifiche
caratteristiche: 1) sono super-con-
centrati (pesano poco), 2) ripro-
ducono i gusti già affermati delle
bevande industriali più celebri, 3) si
allineano ai nuovi precetti dietetici
delle “poche calorie” glucidiche.
Dunque le premesse, già illustrate
nei precedenti articoli: a) l’accre-
Il mercato Italiano non è ancora
interessato, ma la rivoluzione dei “flavor
enhancer” è solo questione di tempo