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BEVERAGE & GROCERY
MERCATI/HALAL
Gli organismi
di certificazione
Nell’ambito agroalimentare le
aziende certificate presso Halal
Italia sono tanto le piccole imprese
produttrici di eccellenze made in
Italy, quanto i gruppi industriali
più rilevanti e sono ormai quasi un
centinaio. Peraltro la situazione
in Italia è un po’confusa, perché
Halal Italia non è l’unico ente di
certificazione presente nel Paese.
Esiste ad esempio anche Halal
Italy Authority, che rappresenta
l’Autorità Internazionale di Certi-
ficazione Islamica.
«Noi abbiamo scelto Halal Italia
principalmente sulla base dei paesi
in cui era accreditato (per alcuni
paesi ci sono più enti accreditati,
per altri solo uno)» spiega Denis
Cecchetti. «Abbiamo scelto Halal
Italia per la sua collaborazione
con il Comitato Etico per la Cer-
tificazione Halal della CO.RE.IS.
(Comunità Religiosa Islamica)
Italiana e inoltre perché è stata
riconosciuta ufficialmente in un
accordo tra i Ministri italiani degli
Affari Esteri, dello Sviluppo Eco-
nomico, delle Politiche Agricole
e della Salute alla presenza degli
ambasciatori dei Paesi dell’OCI
(Organizzazione della Conferenza
Islamica)» aggiunge Alessandro
Valerio.
Italia, Europa,
mondo
«Abbiamo avviato il percorso di
certificazione allo scopo di pene-
trare in nuovi mercati, come l’E-
stremo Oriente e il Medio Oriente
(Paesi del Golfo) ma anche di
crescere nei mercati in cui siamo
già presenti, come quelli europei a
forte presenza musulmana.
In Italia l’esigenza è meno sen-
tita, ma è importante anticipare i
bisogni» spiega Denis Cecchetti
di Canuti.
In effetti oggi i prodotti con cer-
tificazione halal vengono im-
messi principalmente su mercati
esteri.«Le ragioni per cui lo stru-
mento della certificazione viene
colto soprattutto in chiave export
sono principalmente di ordine
quantitativo» spiega Hamid ’Abd
al-Qadir Distefano.
«Si tratta di soddisfare una do-
manda, anche di prodotti di qualità
come sono quelli italiani, di circa
due miliardi di persone nel mondo,
spesso sumercati piùmaturi e strut-
turati relativamente alla necessità
per i consumatori di fede islamica
di trovare prodotti con garanzia
di conformità rispetto ai principi
religiosi: l’area del Golfo ma anche
diversi PaesiUE (dove risiedono50
milioni di persone di fede islamica)
come Gran Bretagna, Francia, Ger-
mania, Spagna e Paesi Bassi sono
un esempio.
In Italia le cose stanno cambiando
relativamente alla quantità e qualità
dell’offerta di prodotti halal: è una
comunitàchecontaormai 1,7milioni
di fedeli».
La GDO
La penetrazione dei prodotti certifi-
cati halal nella grande distribuzione
italiana è una delle frontiere più
interessanti. Infatti la quantità e la
composizione sociale-anagrafica dei
musulmani in Italia, unita al fatto che
il cibo halal non è materia di esclusi-
vo interesse dei musulmani, fa sì che
il confinamento della tematica halal
nei soli negozi per clientele speci-
fiche stia segnando il passo. Ecco a
questo proposito alcune riflessioni
di Hamid ’Abd al-Qadir Distefano:
«C’è un mercato interno da valoriz-
zare nella prospettiva delle esigenze
di una comunità come quella islami-
ca che è in Italia è la seconda, quanto
a consistenza numerica e la prima per
crescita demografica. Non è pensa-
bile che una comunità così rilevante
possa essere costretta a fare la spesa
solo nei negozi ‘etnici’ o nelle cosid-
dette ‘macellerie islamiche’.
Ci sono musulmani italiani e se-
conde, terze e quarte generazioni di
musulmani di origine immigratoria
che non cercano solo il cous cous,
ma soprattutto prodotti della tra-
dizioni gastronomica italiana che
soddisfino anche le regole religiose.
Inoltre i prodotti certificati garanti-
scono qualità in termini di sicurezza
alimentare, selezione delle materie
prime, ottimizzazione e maggior
controllo dei processi produttivi: tale
qualità è apprezzata anche da coloro
che non sono musulmani. In altri
Paesi europei infatti i prodotti halal
sono acquistati per oltre un terzo
da consumatori che non sono mossi
dall’appartenenza confessionale ma
che percepiscono il prodotto certifi-
cato halal come un prodotto di qua-
lità superiore. Questo è senz’altro
uno spunto di riflessione interessante
per gli operatori della GDO».
B
50 mio
le persone di
fede islamica
nell’area del
Golfo e in alcuni
paesi UE
100
circa le imprese
italiane ad oggi
certificate Halal
Italia
Rispetto all’estero, in Italia l’esigenza della
certificazione è meno sentita