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BEVERAGE & GROCERY
MERCATI/CAFFÈ
Sicuramente la produzione inten-
siva di caffè sembra catalizzare,
almeno in rete, tutte le principali
accuse fatte alla globalizzazione.
Altro temamoltodibattuto, facente
parte del 70% di pareri fortemente
critici, è l’inquinamento derivante
dal mancato smaltimento delle
capsule in plastica ed in alluminio.
Particolari accuse vengono mosse
all’impossibilità di riciclare per
un ulteriore utilizzo le capsule in
plastica ed alluminio e nonostante
alcuni produttori si siano attrezzati
autonomamente per la raccolta
ciò sembra non soddisfare ancora
l’opinione dei consumatori critici.
Gli interventi non risolutori a tale
proposito di Cial (consorzio nazio-
nale per la raccolta e il riciclo degli
imballaggi in alluminio) e Conai
(Consorzio nazionale imballag-
gi) sono fortemente criticati in
rete dagli internauti che invocano
solo capsule in cellulosa; lo stan-
dard europeo ESE (Easy Serving
Espresso), (standard non obbliga-
torio), che prevede cialde biode-
gradabili e caffè compostabile, è
sbandierato in rete come esempio
da seguire
Molto popolare in rete anche la
proposta di un’azienda italiana di
Novara che ha studiato e produ-
ce una particolare bioplastica di
origine vegetale, completamente
biodegradabile, che rispetta gli
standard richiesti ai contenitori per
alimenti, in grado di resistere alle
alte temperature cui le capsule del
caffè sono sottoposte.
Circolano nel web dati allarmanti
sulla quantità di tonnellate di CO2
È un pool di ricercatori, consulenti, psicologi e analisti presenti
nel settore delle ricerche di mercato da oltre 25-30 anni.
Pionieri delle prime Cati in Italia, poi delle Capi e Cawi, con
estrazione quantitativa fin dai tempi delle sole face to face,
si stanno ora dedicando con successo da circa due anni alle
ricerche semantiche, all’analisi sociosemiotica ovvero alle Web
listening (o Web monitoring),
el. 02.89367297
liberate nell’atmosfera per la produ-
zione delle sole capsule in plastica
e molta enfasi è stata riservata alla
direttiva CEE che auspica una ra-
pida soluzione al duplice problema
– alluminio e plastica - da parte dei
produttori di caffè.
Circa un terzo del 70% delle pesanti
critiche mosse al caffè monoporzio-
nato riguardano il furano, problema
che, da quando è stato sollevato in
uno studio effettuato dall’Università
di Barcellona nel 2011, torna perio-
dicamente alla ribalta della cronaca e
non è mai scomparso dalle argomen-
tazioni “contro” presenti nel web.
In estrema sintesi: l’Efsa (autorità
europea per la sicurezza alimentare)
effettua un monitoraggio costante
della quantità di furano presente
negli alimenti, sostanza non perico-
losa in piccolissime dosi che però il
nostro organismo non è in grado di
smaltire ed il cui accumulo può fare
insorgere tumori; da uno studio com-
missionato dall’Efsa all’Università
di Barcellona emergerebbe che l’alta
temperatura cui sono sottoposte le
capsule di caffè ed il fatto che siano
chiuse impedirebbero al furano, che
è particolarmente volatile, di disper-
dersi come normalmente avviene e
114
milioni di euro
il fatturato del
monodose nel
2012
132
milioni di euro
il fatturato del
monodose nel
2013
Tema dibattuto è
l’inquinamento derivante dal
mancato smaltimento delle capsule
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