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02 Ottobre 2023I consumi sono in contrazione, ma le aperture del secondo semestre dell'anno sono tutte confermate. Lo dichiara Confimprese con il suo presidente Mario Resca durante il consueto Retail Summit a Milano, tenutosi a fine settembre al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.
Nonostante l'attuale contesto geopolitico, l'aumento generale dei costi e le continue modifiche del comportamento dei consumatori, il retail e la ristorazione commerciale restano forti e confermano i punti vendita in apertura, ma con l'espansione certamente in frenata dopo la consistente spinta della prima metà del 2023 e un +6% sul 2019. “Nel secondo semestre dell'anno sono 1.650 le aperture – commenta Resca – Sono state 1.050 nel medesimo periodo del 2022 e 820 nel 2019. Eventuali rallentamenti si vedranno nel 2024”.
È chiaro infatti che, se nel 2002 i consumatori avevano risposto in modo sorprendente rispetto alle crisi precedenti, mostrando esigenze di svago attraverso un aumentato consumo del fuori casa, grazie anche ai 140 miliardi di risparmi accumulati durante il Covid, nel 2023 assistiamo a uno scenario diverso. Il prolungarsi dei conflitti di guerraa, l’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse sui mutui hanno reso il consumatore più attento e meno disposto a spendere se non per gli acquisti di prima necessità.
In tema di aperture, il Centro Studi di Confimprese comunica che l’azienda che apre il maggior numero di ristoranti di proprietà pari a 16 è Porcavacca, casual food toscano specializzato nella cucina a base di carni selezionate. Segue 101 Caffè con 15 franchising; anche Penta Group continua nelle aperture di punti vendita a marchio La Yogurteria, ne prevede 11 entro la fine dell’anno.
Numeri più contenuti per Befed, attivo nel galletto cotto alla brace, che apre quattro pub e per Capatoast, catena di toasterie, che prevede tre nuovi punti vendita.
“Il mese di agosto conferma il trend di rallentamento dei consumi già accennato nei mesi di giugno e luglio – chiarisce Mario Maiocchi, direttore Centro Studi Confimprese – ma che si sta ora consolidando e pone quindi seri interrogativi sulle aspettative per il periodo più importante dell’anno, ovvero l’autunno e il Natale. I consumatori stanno gradualmente modificando i loro budget e orientamenti di spesa e di conseguenza le aziende retail dovranno adeguare le loro politiche di offerta e promozionali”.
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