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28 Agosto 2023

Carissima estate 2023, ma l'inflazione rallenta (anche al ristorante)


Carissima estate 2023, ma l'inflazione rallenta (anche al ristorante)

Nonostante un'estate salatissima sul fronte dei prezzi e l'esodo di una buona parte degli italiani verso mete e location «low cost», il settore del turismo nostrano sta andando verso uno scenario promettente per il 2023, con previsioni che indicano un raggiungimento di nuovi record in termini di presenze, arrivi e di spesa turistica. Secondo l’istituto di ricerca Demoskopika, infatti, l’Italia supererà quota 442 milioni di turisti, segnando una crescita del 12,2% rispetto al 2022. Si tratta di un dato che rappresenta il valore più alto mai registrato nella storia turistica italiana.

A sostenere i numeri, ribilanciando per quanto possibile i listini, dovrebbe esserci anche il progressivo rallentamento della spinta inflattiva: stando alle rilevazioni Istat e Fipe, la corsa dei prezzi ha subito una frenata anche a luglio indicando una flessione dal +6,4% di giugno al +5,9 del mese scorso. A scendere, al netto di casi limite apparsi sui mass media e che hanno fatto discutere non poco (ad esempio il toast diviso a metà pagato 2 euro in più nei pressi del Lago di Como), anche i prezzi della ristorazione dal 6,4% al 6%.

Va specificato, però, che la dinamica dell’inflazione, ancora fortemente influenzata dall’evoluzione dei prezzi dei beni energetici, riflette anche il rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei prodotti alimentari lavorati. Si mantengono vivaci, invece, i prezzi dei servizi di alloggio che registrano una variazione tendenziale del +15,8%.

BAR E RISTORANTI, PREZZI IN DISCESA
Il profilo inflazionistico del bar (al +4,7%) decelera lievemente rispetto a giugno (+4,8). Gli incrementi sopra la media del comparto riguardano ancora i prodotti di pasticceria e gelateria (+5,9% contro il +6,2% del mese precedente) e gli snack al bar (sempre al +5,4%). Proprio il gelato, rientra tra i prodotti simbolo dell'estate che hanno conosciuto un maggior rincaro. Sul magazine IoDonna, il confronto con i prezzi di vent'anni fa è notevole. Leonardo Bellizzi di BeSafe Group, su LinkedIn, ha messo in primo piano i grandi classici Algida. Se il Cornetto costava 90 centesimi nel 2002, oggi ne costa 2,50 (+178%). Il Cucciolone è passato da 80 centesimi a 2,40 euro (+200%). Senza considerare la cosiddetta shrinkflation, ovvero la riduzione del prodotto in grammi ma mantenendo invariato il prezzo o aumentandolo. Qui l'esempio è il Magnum, che nel 2002 pesava 86 grammi contro i 66 attuali, e costa il doppio.

I prezzi nei ristoranti tradizionali e nelle pizzerie decelerano rispetto a giugno. La variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si attesta a +5,3% per i ristoranti e +6,2% per le pizzerie. I prezzi della gastronomia registrano il +5,6% e il delivery il +10,1% rispetto a luglio 2022. Riguardo le consegne a domicilio, nel mese di giugno l'inflazione segnava il +11,3%.

Infine, le mense registrano una variazione dei listini dello 0,4%. Sono ancora le mense scolastiche a frenare l’inflazione del comparto con una variazione tendenziale negativa (-0,3%).

CONSUMI, LE STIME FIPE
Quanto allo slancio dei consumi, ad agosto la spesa per mangiare fuori casa si attesterebbe a circa 9,9 miliardi di euro in Italia secondo il Centro Studi di FIPE Confcommercio. Tra colazioni, pranzi, aperitivi, cene, gelati e dolci, qualcosa come quasi 5 miliardi provengono dai turisti, sia stranieri che italiani. “I dati ci dicono che il turismo internazionale potrebbe raggiungere i livelli pre-Covid, con un ritorno importante dei viaggiatori in arrivo dagli Stati Uniti. Il turismo domestico, al contrario, mostra segni di rallentamento – ha dichiarato Luciano Sbraga, Vicedirettore Generale di Fipe Confcommercio – Si tratta di un trend emerso già nei mesi di maggio e giugno, quando le condizioni meteo hanno pesantemente condizionato la voglia degli italiani di spostarsi verso le località balneari, e che potrebbe avere una coda, speriamo corta, anche nei mesi successivi. Per questi motivi le aspettative per questa stagione sono quelle di centrare gli obiettivi del 2022 abbandonando l’idea di eguagliare o addirittura superare i livelli pre-pandemia. I dati sui consumi dimostrano in modo inequivocabile l’importanza della ristorazione nell’economia turistica del nostro Paese”.

TAG: LUCIANO SBRAGA,INFLAZIONE,DEMOSKOPIKA,FIPE,ISTAT,BAR

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