ricerche
16 Settembre 2022Secondo Unione italiana vini (Uiv), quanto disposto ieri a Tel Aviv nel documento Oms “European framework for action on alcohol 2022-2025” si discosta da quanto previsto dalla Global alcohol strategy approvata lo scorso maggio dalla stessa OMS e dalla votazione al Cancer plan da parte del Parlamento europeo che avevano rimarcato l’esigenza di focalizzare l’azione sul consumo dannoso di alcol. Il risultato emerso dal voto è una scure per il mondo del vino e l’inizio di una nuova ondata proibizionista per il settore.
Le linee guida, accolte integralmente senza alcuna opposizione da parte delle delegazioni – anche quella italiana -, prevedono un contrasto al consumo tout court dell’alcol come priorità di azione, con un obiettivo di riduzione del 10% pro-capite entro il 2025. Tra le politiche che l’organizzazione proporrà ora ai Paesi interessati, l’aumento della tassazione, il divieto di pubblicità/promozione/marketing in qualsiasi forma, la diminuzione della disponibilità di bevande alcoliche, l’obbligo di health warning in etichetta e un nuovo approccio alla concertazione delle politiche che vedrebbe totalmente escluso il settore dal dibattito.
Il testo si basa sul concetto di consumo “no safe level”, solo qualche mese fa fortemente contestato in sede di voto al Cancer plan dell’Europarlamento. Secondo Uiv, l’obiettivo di taglio lineare ai consumi anche di vino - senza distinzione tra quelli compulsivi e moderati, oltre che tra le tipologie di bevande - risulta essere decisamente lontano dall’approccio alle politiche di prevenzione e formazione promosse dal nostro comparto, oltre che dai modelli di consumo moderato prevalenti in Italia di cui l’Europa non tiene conto.
La storia – ha aggiunto Uiv - ci ha insegnato come il proibizionismo non sia la soluzione per sconfiggere la piaga dell’alcolismo, ma soprattutto come il vino sia un simbolo del bere responsabile, della Dieta mediterranea e non certo protagonista del binge. Per questo l’associazione si appella alla politica, che in questo caso si è dimostrata sorda e distratta, per cercare di tutelare uno dei capisaldi del made in Italy, ma anche di un tessuto sociale di migliaia di viticoltori, custodi dei territori e di una cultura millenaria parte integrante del nostro Paese.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
07/12/2023
Ivan Geraci vince l’edizione 2023 della Elephant Gin National Competition, la gara di bartending promossa da Elephant Gin. Il bartender della Sartoria di Palermo è salito sul gradino più alto del...
07/12/2023
Natfood presenta una nuova referenza della famiglia Gin-co, il caffè al ginseng: Gin-co Liquirizia ha la stessa qualità e cremosità del tradizionale Gin-co Original, ma con uno spiccato sapore di...
07/12/2023
Quasi 5 giovani italiani su 10 si sentono davvero se stessi in compagnia degli amici, soprattutto se davanti a una birra e una pizza. A dirlo è un'indagine condotta da Birra Moretti in...
07/12/2023
Majestas, il Gruppo di proprietà di Flavio Briatore e Francesco Costa che al suo interno annovera i marchi Billionaire, Twiga e Crazy Pizza in apertura anche a Catania, amplia e diversifica la...
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2023 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy