caffè
30 Maggio 2022
All’interno di questo percorso, che ha già all’attivo ad esempio una menzione speciale per l’ambiente come realtà regionale virtuosa nel 2021, il cambio di ragione sociale in società benefit, le numerose certificazioni tra cui Bio e Fairtrade, si colloca anche il nuovo processo verso un’azienda plastic free, a partire anche dai prodotti, in particolare quelli monodose.
I prodotti monodose ad oggi la fanno da padrone, ma chiaramente un maggior consumo implica anche una maggior produzione di rifiuti, che non sempre sono eco-friendly. Per contribuire quindi all’abbattimento dell’impatto ambientale, la Bazzara ri-lancia quindi sul mercato uno dei suoi prodotti di punta, ovvero le nuove capsule Dodicigrancru compatibili Nespresso in una nuova veste, autoprotette e in alluminio.
L’alluminio, infatti, oltre ad essere infinitamente riciclabile ed il suo riciclo consente a sua volta di risparmiare circa il 90% dell’energia necessaria per produrlo partendo dalla materia prima, allunga anche la shelf life del prodotto, mantenendo al contempo inalterato l’aroma del caffè.
In questo modo, le capsule monodose rispondono all’obiettivo di eliminare la plastica monouso, finalità che la torrefazione sta portando avanti all’interno dell’azienda non solo per quanto riguarda i prodotti in vendita ma anche, ad esempio, all’interno del proprio processo logistico. Un esempio? La conversione di tutti gli imballaggi secondari in carta certificata FSC, ovvero proveniente da materiale di riciclo o scarto per contribuire a migliorare la conservazione delle risorse forestali.
Conversione che ha coinvolto anche la confezione stessa delle capsule, a sua volta certificata appunto FSC e, grazie al nuovo design, un packaging che presenta dimensioni ridotte rispetto ai precedenti, consentendo una razionalizzazione dei volumi, processo fondamentale per l’ottimizzazione dei trasporti. Le capsule verranno proposte in astucci da 10 capsule ciascuno, vendibili singolarmente, e in una master “salvaspazio” contenente 10 astucci.
E se si pensa alla carta, non si può appunto dimenticare da dove viene. Questa semplice riflessione, unita all’appello lanciato da più parti sull’urgenza di contenere le enormi emissioni di Co2 del pianeta, ha guidato le azioni aziendali di supporto alla riforestazione come pratica volontaria e costante da ormai due anni a questa parte.
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