bevande
25 Maggio 2022
Il 51% dei consumatori negli ultimi 12 mesi ha acquistato un vino biologico, nel 2013 questa quota era solo del 2% e nel 2015 del 17%. Per il 6% dei consumatori il biologico è un driver determinante nella scelta del vino, mentre la territorialità resta il fattore dominante per il 43% degli italiani. Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine "Posizionamento e prospettive di sviluppo del vino bio in Italia e sui mercati internazionali", commissionata da Federbio e Assobio a Nomisma-Wine Monitor.
Nell’ultimo anno le occasioni di consumo hanno visto il prevalere delle mura domestiche (55%), il 27% del campione invece ha consumato vino bio solo away from home e il 18% in entrambe le situazioni.
Gli spazi per incrementare la frequenza di consumo tra coloro che già apprezzano il vino biologico e allargare la penetrazione anche ai non user ci sono: al di là della barriera del prezzo, vengono segnalate delle carenze nell’assortimento nei negozi o ristoranti e nella comunicazione. Il 54% dei non user dice di non avere le informazioni necessarie per valutare i valori e le caratteristiche del vino a marchio bio e il 16% non lo consumano perché non lo trovano nei negozi e nei ristoranti che frequentano.
Rispetto al prezzo, il 79% degli user del vino bio dichiara di essere disposto a pagarlo il 5% e dal 5 al 10% in più contro il 44% dei no user bio, mentre 55% dei non utilizzatori non è proprio disposto a spendere di più.
Anche sui mercati internazionali le potenzialità sono interessanti soprattutto nei mercati nordamericano, britannico, e nei paesi del Nord Europa. Da un sondaggio di Nomisma Wine-Monitor, il 46% dei consumatori statunitensi pensano che quello del vino biologico sarà uno dei trend di consumo dei prossimi 2/3 anni. Lo pensano anche il 29% degli inglesi, il 25% dei francesi e il 21% degli italiani. Negli Usa il 63% dei consumatori di vino bio (65 milioni di persone) ritiene importante che il prodotto sia di origine italiana e il 18% degli americani indica il vino come il prodotto bio made in Italy a maggior potenziale.

“Il potenziale di crescita dei vini biologici italiani è molto alto – commenta Roberto Zanoni, presidente di AssoBio –. Non solo la platea dei consumatori è destinata ad aumentare nei prossimi anni, ma anche l’interesse per la qualità che questi vini sono in grado di esprimere. La viticoltura bio rappresenta un modello virtuoso di valorizzare l’ambiente e l’identità dei territori. La forza dei vini italiani è la denominazione d’origine che associata al metodo sostenibile fa la differenza”.
Il fuori casa è il primo canale per valore del vino e sta tornando ai livelli pre pandemia. "Il vino biologico nella ristorazione ha un alleato rilevante – afferma Luciano Sbraga, direttore Fipe Confcommercio –. I consumatori vogliono il prodotto e tutto il contenuto valoriale che lo accompagna. Da una nostra indagine è emerso che il 71% dei nostri clienti ritiene importante che un ristorante si comporti in modo sostenibile. E alla domanda su cosa deve fare, il 37% ha risposto non sprecare cibo e il 36% utilizzare materie prime che vengano da colture e allevamenti sostenibili. Quindi il vino bio si inserisce in un trend in atto molto forte”.
Il vino bio italiano è quindi pronto a uscire dalla nicchia, come sottolinea Maria grazia Mammuccini presidente di FederBio. “Il bio è una punta avanzata della ricerca di sostenibilità e innovazione. Le prossime sfide da affrontare sono la comunicazione ai cittadini dei valori che rappresenta, l’uniformazione delle certificazioni per favorire l’export”.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
14/11/2025
E' andato ad Altemasi Pas Dosé 2020 il titolo di “Miglior Trentodoc” assegnato nel corso di WOW! The Italian Wine Competition 2025 di Civiltà del bere. Prodotto nella cantina dedicata al Metodo...
14/11/2025
Un percorso intrapreso nel 2016 quello di Dr. Schär, che valuta rigorosamente fornitori e audit in loco per migliorare gli standard di qualità e benessere animale lungo tutta la...
14/11/2025
Bere un caffè è un gesto universale, un rito che unisce culture, tempi e luoghi. Per Rcr rappresenta anche un terreno di sperimentazione ideale per portare il design, la funzionalità e la cultura...
14/11/2025
L’ottava edizione del Trieste Coffee Experts: Coffee Megatrends, organizzata da Bazzara, si prospetta come un evento da record. Il summit costellato da nuovi format e ospiti d’eccezione di...
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy