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31 Marzo 2022
Un’identità che si traduce nel bisogno di politiche su misura, disegnate sulle reali necessità delle 1.500 aziende del settore attive prima della pandemia, che oggi tuttavia risultano dimezzate. E non potrebbe essere altrimenti visto che negli ultimi 25 mesi, ben 18 sono stati di chiusura forzata per queste realtà, che hanno perso il 90% del fatturato nel 2020 e il 55% l’anno successivo, lavorando a singhiozzo subito prima dello stop imposto per Natale, mese cruciale dell’attività che da solo vale il 20% degli introiti annui.
A mettere in fila questi numeri e disegnare le prospettive future ci ha pensato il presidente dell’Associazione nazionale Banqueting e Catering aderente a Fipe-Confcommercio, Paolo Capurro, in occasione dell’assemblea annuale della categoria, tenutasi a Roma alla presenza dei sottosegretari al Lavoro e Salute, Tiziana Nisini ed Andrea Costa, e aperta dal saluto di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, imprese per l’Italia e dal presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, che ha rimarcato la necessità di politiche di sviluppo di lungo periodo per questo settore cruciale. Ed è proprio su lavoro e salute che Anbc chiede un approccio diverso al governo.
“Ci rendiamo conto che di fronte a problemi del Paese questo settore possa rischiare di rimanere o di passare in secondo piano. Tuttavia, e questo lo affermo con orgoglio, il ruolo delle 1.500 imprese non è solo legato al valore economico e all’indotto di lavoratori addetti e fornitori per un totale di 2,5 miliardi di fatturato e 6 miliardi di indotto, bensì al valore sociale che ogni giorno svolgono nell’accoglienza. Noi rappresentiamo l’eccellenza nella ristorazione, l’efficienza nella logistica e l’organizzazione dell’industria. Questi due anni sono stati di una sofferenza inaudita ma siamo ancora oggi convinti e consapevoli della nostra complessa identità. Per questo, chiediamo alle forze politiche di lavorare con noi per predisporre strumenti per la valorizzazione di competenze uniche, espressione propria di questo settore: ad esempio, una specifica legislazione sulla sicurezza alimentare e normative ad hoc sul mercato del lavoro e sulla formazione”.
Piccoli dettagli che costituiscono un’identità forte, professionale, culturale e sindacale, come ribadito durante l’assemblea. Una componente che Anbc si incarica di rappresentare con sempre maggiore determinazione ai tavoli istituzionali e non soltanto.
“In questi mesi difficili, sempre più realtà si sono avvicinate ad Anbc – aggiunge il presidente – e questo trend è destinato a confermarsi perché le difficoltà non sono finite. La guerra scoppiata in Ucraina ha determinato una paralisi del settore wedding a livello globale che va ad affiancarsi all’ormai nota crisi del settore fieristico e degli eventi corporate in Italia. Una tempesta perfetta dalla quale possiamo uscire sulla giusta rotta soltanto se saremo in grado di remare in un’unica direzione”.
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