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30 Giugno 2021
Non solo una scelta nutrizionale: il bio è ben dipiù, è una scelta di vita. I dati dell’Osservatorio TUTTOFOOD.
Dalla pandemia si è imparata una lezione importante: la stretta correlazione tra la salute dell’uomo e quella dell’ambiente.
E questo ha fatto cambiare anche la tipologia dei consumi. Di quelli domestici (ovvio), ma anche di quelli fuori casa, benché penalizzati dalle chiusure prolungate.
Di questi, 3,9 sono riferibili ai consumi domestici. Parliamo di una crescita del 7%, giustificata dalla protratta permanenza casalinga a causa del lockdown. Decisamente minori (500 milioni) quelli nell’away-from-home (ma si tratta di un dato più che scontato, viste le prolungate chiusure). Come scontate sono pure le performance dell’e-commerce (+143% rispetto al 2019) divenuto – in tempo di pandemia- un canale molto ambito.
E quindi, ora che le attività stanno riprendendo, si dovrà dare risposte convincenti a questi ‘nuovi’ clienti che apprezzano e ricercano sempre di più un’offerta bio.
Tende ad evitare gli sprechi e oltre alle materie prime bio preferisce un prodotto totalmente sostenibile nel packaging e nel metodo di produzione. L’attenzione alla sostenibilità ambientale si accompagna spesso anche a scelte etiche e sociali, scegliendo quindi prodotti certificati al fine di sostenere e rispettare il lavoro umano in territori o situazioni complesse.
Cibi bio, dai super poteriMa quali sono gli alimenti preferiti, sempre più protagonisti di questa svolta salutistica?
Come ci racconta l’Osservatorio, parliamo di cibi naturali, biologici e salutari. Dotati quasi di super poteri: sono i “superfood”, cibi ricchi di antiossidanti o altre sostanze salutari che sono stati portati alla ribalta dai nuovi trend nutrizionali, come le bacche di goji, l’avocado e il kale o i semi di chia.
Bio in Italia, dunque, ma anche (e soprattutto) oltre confine.
Secondo Nomisma, infatti, l’incremento dell’export è stato pari al 149% nel periodo 2010-20 raggiungendo i 2.619 milioni di euro. Parliamo specialmente di aree emergenti come l’Asia, ma anche il Sudamerica che rappresenta un mercato ormai maturo ora in fase di consolidamento.
Il mercato mondiale di cibi e bevande bio assisterà a una crescita esponenziale: il valore pre-pandemia di circa 220 miliardi di dollari è destinato a quasi triplicarsi in cinque anni, raggiungendo i 620 miliardi nel 2026 grazie a un tasso di crescita composto pari al 16% l’anno.
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