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15 Dicembre 2020La ripresa del mercato della ristorazione in Italia si è fermata a fine ottobre e a partire da novembre registra un calo progressivo che nella prima settimana di dicembre si attesta al 23% della spesa dei livelli pre-crisi. Il dato più basso registrato da aprile. Lo rileva Crest Weeklies, l’indagine settimanale sui consumi fuori casa di The Npd Group.
La chiusura dei pubblici esercizi, seppur con regole differenti nelle diverse regioni, ha dato una brusca frenata ai consumi fuori casa. Consegne a domicilio e asporto non hanno compensato il divieto di consumare presso i punti vendita. Negli ultimi mesi i consumi fuori casa hanno seguito l’andamento della pandemia e già prima del secondo lockdown i consumatori avevano rallentato le loro visite presso i pubblici esercizi a fronte di un aumento dei contagi. Il mercato fuori casa aveva registrato una costante ripresa fino al mese di settembre per poi rallentare a ottobre prima dell’entrata in vigore del Dpcm del 4 novembre. La maggiore prudenza si è tradotta in maggiore ricorso alle consegne a domicilio anche nella fase precedente alla chiusura nelle regioni arancioni e rosse. Tuttavia, le consegne a domicilio, che rappresentano ad oggi il 12% della spesa complessiva fuori casa, non compensano le perdite del mercato che per la fine dell’anno saranno perso il 44% del valore del 2019.
“Nonostante i consumatori vogliano tornare a frequentare bar e ristoranti l’attenzione alle norme di sicurezza è molto alta”, spiega Matteo Figura, Direttore della divisione Foodservice in Npd. “Le nostre rilevazioni indicano infatti che l’81% preferisce locali che garantiscono la distanza sociale e che il 58% non frequenterebbe il posto se le norme di sicurezza non fossero rispettate”.
Il secondo lockdown ha rimandato la ripresa che secondo le stime di Npd ci sarà nel 2021. “I consumi fuori casa torneranno a crescere – continua Figura – ma una ripresa vera e propria ci sarà solo nel 2022 quando ci riavvicineremo ai livelli pre-crisi”. Le previsioni di Npd vedono un mercato in crescita nel 2021 spinto dall’aumento della spesa grazie al ritorno di occasioni di consumo più strutturate. I tassi di crescita nel 2021 saranno superiori al 30% ma purtroppo non sufficienti a recuperare le perdite del 2019.
Su ciò che ci aspetta, Figura sostiene che “la sfida per chi opera in questo settore, sarà quella di guardare oltre il buio di questo inverno, in senso figurato e temporale. I consumi ripartiranno in primavera ma bisogna iniziare a immaginare un mondo nuovo, caratterizzato da nuovi modi di vivere il lavoro, il tempo libero e gli spazi urbani. Questa rivoluzione porterà i consumatori ad avere nuovi bisogni anche nei consumi fuori casa”.
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