22 Ottobre 2020
I dati parlano chiaro, in Italia e nel resto del mondo. Il lockdown ha spinto come non mai l’acceleratore sull’home delivery, tanto che nella Fase 3 la consegna di cibo a domicilio minaccia (anche se alla fine, non lo farà) di sostituire la cena al ristorante all’interno delle attività settimanale. Così nel Belpaese, entro il mese di luglio, un colosso come Deliveroo “sfonderà” quota 200 città, dopo aver registrato a maggio di quest’anno una crescita degli ordini pari al 130% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma l’avanzata inesorabile della food delivery avviene anche all’estero, come dimostra l’ultimo trend report di GlobalWebIndex dedicato al “Futuro del food”. Secondo la survey, condotta intervistando migliaia di utenti Internet nel Regno Unito e negli Usa di età compresa tra 16 e 64 anni, il 30% degli internauti mondiali ha usato almeno un’app di food/ristoranti nell’ultimo mese, un trend questo guidato in larga parte dai Millennials, con il 71% di questi che ha dichiarato di ordinare takeaway almeno una volta ogni trenta giorni. Ciò che è più interessante però, è che la tendenza si sta diffondendo davvero ai cinque angoli del pianeta, tanto che a livello globale è l’Indonesia è il mercato più sensibile, con il 76% di utenti Internet che ordinano consegne di takeaway ogni mese, e il Portogallo che, a partire dal secondo quarte del 2018, ha mostrato la maggiore crescita (+60%, contro il 33% dell’Italia nello stesso arco di tempo). Risultato: il giro d’affari della consegna a domicilio potrebbe raggiungere i 164,5 miliardi di dollari entro il 2024, in virtù di un aumento annuo del 22% per i prossimi 3 anni, anche grazie alla disponibilità di numero investitori disposti a immettere nel settore più di 20 miliardi. E se il boom delle home delivery è, in tutto il mondo, legato alla diffusione su scala planetaria di fenomeni come l’home entertainment (il 54% dei takeaway lovers guarda tv online mentre mangia cibo d’asporto) e la ricerca, da parte dei consumatori, di un equilibrio tra l’appagamento personale e una dieta “health conscious”, l’home delivery può diventare una fonte di guadagno per gli stessi ristoranti. Lo conferma il caso di Londra, dove le piattaforme di terze parti hanno reso possibile un’espansione de settore dei ristoranti, con il 69% di questi che hanno riportato una crescita del 69% nelle vendite dopo avere aderito a Uber EATS. In Asia poi, si incomincia a vedere cme le piattaforme di terze parti sono in grado di facilitare i ristoranti nella crescita, non solo dando loro un marketplace, ma anche fornendo uno spazio fisico dove operare. L’esempio è quello del servizio di ride hailing Grab, che ha recentemente aperto a Singapore la sua prima cloud kithchen, dove i partner della ristorazione possono trovare sia il supporto per la gestione delle “utilities”, che uno spazio dove innovare.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
14/02/2025
Parte la settima edizione dell'Art of Italicus Aperitivo Challenge 2025, competizione che coinvolge tutti i bartender che hanno intenzione di conquistare il titolo di Italicus Bar Artist Of The...
14/02/2025
E' la 4 Luppoli Senza Glutine del Birrificio Angelo Poretti, garantita dal marchio spiga barrata Aic, l'ultima new entry di Carlsberg Italia. Presentata ufficialmente in occasione...
14/02/2025
Prosegue l'avventura di “Wondercraft”, il progetto di collaborazioni internazionali firmato Vetra, che dal 2023 riunisce birrifici da tutto il mondo per dare vita a creazioni uniche insieme a...
14/02/2025
Il settore del fuori casa è pronto per darsi appuntamento a Beer&Food Attraction, la manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group alla Fiera di Rimini da domenica 16 a martedì 18 febbraio...
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy