pubblici esercizi
10 Gennaio 2014
Consumi in calo del 2% in termini congiunturali e dello 0,6% rispetto ad ottobre 2013. È quanto rivela l’Indicatore dei Consumi Confcommercio(ICC), in relazione allo scorso novembre. È evidente, quindi, che le famiglie non sono ancora disposte ad affrontare spese significative. Rese insicure e preoccupate da una finanza pubblica in balia di manovre piuttosto ondivaghe e da un mercato lavorativo problematico.
A novembre, infatti, gli occupati sono diminuiti di 55mila unità (che diventano 453 mila se si estende il computo ai primi 11 mesi del 2013) mentre i disoccupati hanno toccato le 57 mila unità (396mila nel periodo gennaio-novembre).
Per non parlare del tasso di disoccupazione giovanile salito al 41,6% e del numero complessivo di ore autorizzate di CIG in crescita dell’1,7% (in Fig. 1 è rappresentato il clima di fiducia).
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Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l’Italia[/caption]
Ma quali sono i settori maggiormente penalizzati?
A novembre 2013, le riduzioni più significative si sono registrate per i beni e servizi per la mobilità (-5,6%). Ma anche per alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-2,9%), alimentari bevande e tabacchi (-2,7%) e beni e servizi per la cura della persona (-2,7%). Variazioni positive, rispetto all’analogo mese dello scorso anno, si rilevano solo per la spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni (+6,6%), (Tab 2).
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Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l’Italia[/caption]
Qualche barlume lo si intravede (ma solo per gli alberghi e pasti e consumazioni fuori casa) guardando ai dati destagionalizzati. Infatti, relativamente a questa macro-funzione di spesa, sorprende positivamente il +1,4% registrato: un traguardo che ha permesso solo un minimo recupero di quanto perso in precedenza. Per quanto riguarda invece gli alimentari e le bevande, dopo un quadrimestre caratterizzato da un lieve recupero, a novembre si è assistito ad un nuovo calo dello 0,6% (Tab 3).
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Fonte: Istat e previsioni Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l’Italia[/caption]
Le stime per gennaio 2014
In base ai dati fino ad oggi registrati, si stima che nel corso di gennaio, la variazione congiunturale dei prezzi al consumo si attesti allo 0,2%, con un tasso di crescita tendenziale dell’inflazione pari allo 0,7% (Tab 4).
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(*) Il dato ISTAT di dicembre è provvisorio; (**) previsioni.
Fonte: Istat e previsioni Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l’Italia[/caption]
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