bevande
23 Aprile 2020
Mettere insieme un atto di acquisto e un atto di solidarietà, comprando un “Buooono” per un pranzo o una cena, ma anche un aperitivo, che al momento del suo utilizzo, quando l’incubo del lockdown sarà finito, avrà un valore superiore fino al 25%. Questa l’idea di ristobond lanciata dalla Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, per sostenere il settore della ristorazione messo in ginocchio dall’epidemia da coronavirus e dalle misure restrittive imposte dal governo.
Per mettere in contatto i consumatori con i loro ristoranti di affezione è stata creata la piattaforma cirivediamopresto.it che, oltre ad essere di buon auspicio già dal nome, è uno strumento che consentirà di effettuare gli acquisti direttamente a favore dei ristoranti. Questo è reso possibile da Nexi, la PayTech leader dei pagamenti digitali in Italia, che ha messo a disposizione XPay, il gateway che consente di accettare pagamenti online: le condizioni garantite da Nexi sono estremamente vantaggiose, perché la società ha rinunciato ai proventi derivanti dal canone mensile e a una parte delle commissioni su ogni transazione. L’iniziativa di Fipe, quindi, si differenzia dalle altre nate fino ad ora sia perché le somme versate dai clienti vanno direttamente ai ristoranti, sia per le condizioni vantaggiose garantite da Nexi.
Quattro i tagli di #Buooono: 15 euro, 25 euro, 50 euro e 100 euro. In questo modo qualsiasi tipologia di locale può aderire all’iniziativa, dal bar al pub, dal ristorante alla pizzeria. Al momento della cena, della pizza o dell’aperitivo il #Buooono avrà un valore più alto, fino al 25% in più di quanto è stato pagato.
"Rimettere in contatto i ristoratori con la propria clientela - afferma Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe Confcommercio - è il primo passo per ripartire. Stiamo vivendo un momento drammatico sotto ogni punto di vista. Chiudere la propria attività dall’oggi al domani, senza alcuna certezza sul futuro è fonte di grande preoccupazione e angoscia. Attraverso questa iniziativa, che certamente non ha la presunzione di ribaltare la situazione, cerchiamo anzitutto di dare un segnale di speranza ricostruendo una relazione fiduciaria tra i ristoratori e i propri clienti e se poi arrivano subito anche un po’ di risorse non potranno che fare bene alle imprese. Oggi l’obiettivo è ripartire presto sapendo che ci aspetteranno tempi ancora difficili perché il virus sta modificando profondamente le nostre abitudini”.
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